Ha incontrato oggi i suoi legali
in carcere e davanti a loro ha respinto ogni addebito a suo
carico Douglas Carolo, il ragazzo di 20 anni arrestato tre
giorni fa insieme al coetaneo Michele Caglioni con l'accusa di
aver assassinato con un fendente al collo Andrea Bossi nella sua
casa di Cairate (Varese) nella notte tra il 26 e il 27 gennaio.
"Il nostro assistito nega tutte le accuse", spiega l'avvocato
Vincenzo Sparaco all'uscita dalla casa circondariale di Busto
Arsizio con il collega Gianmatteo Rona. "Ha dichiarato di non
aver ucciso nessuno, di non aver commesso alcun delitto e
addirittura di non trovarsi nemmeno nell'abitazione della
vittima quella sera, bensì a casa di altri amici, distante da
dove il delitto si è consumato. Nelle prossime ore, in vista
dell'interrogatorio davanti al Gip di domani, valuteremo
eventuali discrepanze tra gli atti di indagine e le
dichiarazioni del ragazzo".
Domani sarà ascoltato anche Caglioni, difeso dall'avvocato
Luigi Ferruccio Servi, che potrebbe non avvalersi della facoltà
di non rispondere. A Caglioni è anche stato sequestrato un
monopattino: il sospetto degli inquirenti è che sia il mezzo
utilizzato dai due presunti assassini per raggiungere via
Mascheroni.
Secondo l'accusa, Carolo conosceva e frequentava Bossi e il
movente più plausibile per gli inquirenti è quello economico.
Dall'abitazione del 26enne sono spariti dei gioielli poi
ritrovati in quattro Compro oro e nelle disponibilità degli
arrestati sarebbero state trovate invece le ricevute. Inoltre
alcune telecamere private collocano i due ragazzi nella zona del
crimine, mentre la videocamera di un bancomat mostra chiaramente
almeno uno dei due giovanissimi eseguire un prelievo al bancomat
alle 4.31 del 27 gennaio utilizzando la carta di credito della
vittima.
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