/ricerca/ansait/search.shtml?tag=
Mostra meno

Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Omicidio Chiara Gualzetti, definitiva la condanna per il killer

Omicidio Chiara Gualzetti, definitiva la condanna per il killer

In appello 16 anni e quattro mesi, non è stata impugnata

BOLOGNA, 22 marzo 2024, 15:01

Redazione ANSA

ANSACheck

- RIPRODUZIONE RISERVATA

Non è stata impugnata in Cassazione la sentenza di secondo grado per il giovane killer di Chiara Gualzetti, assassinata a 15 anni il 27 giugno 2021 vicino a casa a Monteveglio (Bologna). La condanna a 16 anni e quattro mesi, confermata dalla sezione minorenni della Corte di appello il 20 marzo di un anno fa, è dunque nel frattempo divenuta definitiva.
    Il ragazzo imputato, che due giorni fa ha compiuto 19 anni e si trova in carcere, era accusato di omicidio aggravato da premeditazione, futili motivi e minore età della vittima oltre che del porto del coltello con cui Chiara venne colpita, prima che l'amico infierisse anche con calci e pugni. Dopo l'omicidio se ne andò, lasciando il cadavere abbandonato ai margini di un bosco, nel parco dell'abbazia di Monteveglio. Il corpo venne trovato dopo un giorno di ricerche e il ragazzo, fermato qualche ora dopo dai carabinieri, confessò, dicendo di aver agito spinto da un demone. In primo grado era stata disposta una perizia psichiatrica che aveva concluso per la capacità di intendere e di volere.
    Nelle motivazioni di appello, la Corte aveva sottolineato come il giovane killer non avesse mai mostrato pentimento, non solo nei confronti della vittima, ma anche dei genitori di lei, non riuscendo, anche a distanza di tempo, ad attribuirsi la piena responsabilità. La colpa di quanto successo, ha continuato a sostenere, è di quel "demone" che gli diceva cosa fare.
   
   

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Da non perdere

Condividi

O utilizza