Nel 2023 sono state presentate nei 27
Stati membri dell'Unione europea un totale di 1.129.640
richieste di asilo, il numero più alto registrato dal 2018. In
Italia le richieste di protezione internazionale sono state
135.820, a fronte delle 351.510 presentate in Germania, delle
166.880 in Francia e delle 162.420 in Spagna. L'Italia ha quindi
registrato poco più di un terzo (il 38,5%) delle domande d'asilo
presentate in Germania. Così il Consiglio italiano per i
rifugiati che ha pubblicato il rapporto sull'attività del 2023.
Il sistema d'asilo italiano ha esaminato 41.415 domande
d'asilo: 49,8% i dinieghi (20.625), 11,9% i riconoscimenti dello
status di rifugiato (4.910), il 14,9% sono stati i beneficiari
di protezione sussidiaria (6.185), il 23,4% i beneficiari di
protezione speciale (9.690). Per quanto riguarda gli arrivi via
mare, 157.652 le persone giunte e 2.476 i morti e dispersi nel
Mediterraneo centrale, che continua ad essere la rotta più
letale del mondo.
"Sono anni - dichiara Roberto Zaccaria, presidente del Cir -
che diciamo che l'emergenza non è nei numeri, seppur in
crescita, di quanti arrivano e cercano protezione. Ma è nella
mancanza di risposte adeguate in termini di accesso protetto,
accoglienza, integrazione, ritorno volontario assistito e
salvataggio in mare. Ovvero di tutti quegli strumenti che
renderebbero la gestione di questo fenomeno adeguata alla sua
complessità e al rispetto dei diritti di queste persone. Diritti
che sono sempre più in sofferenza."
Lo scorso anno il Cir ha sviluppato 18 progetti, realizzando
interventi di sostegno diretto, tutela e integrazione a favore
di 1.686 persone bisognose di protezione. Gli sportelli
informativi del Consiglio hanno garantito assistenza a 1.493
persone con interventi legali e accompagnamenti sociali in sei
territori: Gorizia, Bergamo, Verona, Roma, Badolato e Lecce. Nei
centri del Cir, all'interno del sistema Sai, hanno trovato
accoglienza qualificata 488 persone: 217 adulti, 77 minori, 165
minori stranieri non accompagnati e 29 neo maggiorenni.
Zaccaria ha criticato il Governo italiano che "ha stabilito
un vero e proprio record emanando 4 decreti legge in poco più di
1 anno, caratterizzandosi per una bulimia legislativa in materia
di immigrazione. Un metodo che riteniamo critico e nel quale
crediamo si sia fatto un uso eccessivo, sotto il continuo
richiamo all'emergenza, di strumenti che nascono per rispondere
a urgenze e che, per loro natura, devono essere omogenei"-
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