Il 13 maggio davanti alla Corte
d'assise di Bergamo i difensori di Massimo Bossetti, condannato
in via definitiva per l'omicidio della tredicenne Yara
Gambirasio, potranno vedere i reperti del procedimento.
La fissazione dell'udienza viene dopo la decisione della
Cassazione di giudicare inammissibile l'istanza con la quale la
difesa chiedeva di poter sottoporre ad accertamenti i reperti
dell'indagine e non solo visionarli. Gli avvocati Claudio
Salvagni e Paolo Caporini chiedevano di effettuare loro analisi,
tra l'altro, sui leggings e gli slip della ginnasta tredicenne
di Brembate Sopra sui quali venne isolato il Dna inizialmente
identificato come 'Ignoto 1' e poi ricondotto proprio a
Bossetti. Tra il materiale sono presenti anche i campioni di
questo Dna, la cosiddetta 'prova regina' che è sempre stata al
centro della battaglia processuale.
Yara venne rapita all'uscita dalla palestra di Brembate Sopra
il 26 novembre 2010, vicino a casa, e fu trovata morta in un
campo di Chignolo d'Isola ad alcuni chilometri di distanza il 26
febbraio del 2011. Bossetti fu arrestato il 16 giugno del 2014 e
condannato in via definitiva all'ergastolo il 12 ottobre del
2018.
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