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Fine vita, proposte di legge in 15 regioni

Fine vita, proposte di legge in 15 regioni

In quattro hanno avuto accesso a morte volontaria assistita in Italia

ROMA, 18 aprile 2024, 17:33

Redazione ANSA

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Fine vita, proposte di legge in 15 regioni © ANSA/EPA

   Sono quattro fino ad oggi le persone che hanno ottenuto l'accesso alla morte volontaria assistita in Italia, 3 delle quali seguite dal collegio legale dell'Associazione Luca Coscioni. Il primo, nel giugno del 2022, è stato Federico Carboni, che non ha ricevuto alcuna assistenza del Servizio sanitario nazionale ed è morto dopo oltre 20 mesi di attesa e di battaglie giudiziarie nei tribunali.

Nel luglio del 2023 in Veneto, invece, 'Gloria' (assistita dal dottor Mario Riccio) è morta con un farmaco e un macchinario forniti dal Ssn. La prima persona ad essere stata assistita completamente dal servizio sanitario nazionale è 'Anna', di Trieste, morta nel dicembre 2023. Infine, in Toscana, qualche mese fa a Piombino (Li) una persona non in contatto con l'Associazione Coscioni ha ottenuto l'aiuto alla morte volontaria in applicazione della sentenza "Cappato-Dj Fabo". Ci sono poi altre 2 persone - Stefano Gheller in Veneto e Antonio nelle Marche - che hanno ottenuto il via libera a procedere, senza però portare a termine la procedura. Gheller è infatti morto naturalmente e Antonio non ha ancora usufruito della procedura.

Per quanto riguarda l'iter delle proposte di legge, sono 15 le regioni coinvolte. Nei mesi scorsi il Consiglio Regionale del VENETO è stato il primo in Italia a dibattere la proposta di legge regionale 'Liberi Subito', rinviandola però in Commissione per non aver ottenuto la maggioranza dei voti favorevoli all'approvazione. Oltre al Veneto anche gli uffici tecnici di PIEMONTE, EMILIA ROMAGNA, ABRUZZO, FRIULI VENEZIA GIULIA, TOSCANA e LOMBARDIA hanno ritenuto che le norme contenute nella proposta di legge rientrino nelle competenze regionali e siano rispettose della Costituzione italiana. I consigli regionali del Piemonte e del Friuli Venezia Giulia hanno sollevato la "questione pregiudiziale" bloccando il dibattito sul nascere. In LIGURIA la discussione è in corso. In Emilia Romagna, Abruzzo, Toscana e Lombardia si attende ancora la discussione.

Così come in BASILICATA, LAZIO e VALLE D'AOSTA dove la proposta di legge è stata depositata tramite l'iniziativa dei consiglieri regionali o per iniziativa dei Comuni. Proposte analoghe sono state depositate in PUGLIA, MARCHE, UMBRIA e CALABRIA. 
   

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