"Una barba lunga come lunga è stata
la sofferenza di Vincenzo: 35 anni di lutto per un figlio
ammazzato dalla mafia. Era il suo tratto distintivo, che ce lo
faceva riconoscere in mezzo alla folla nelle manifestazioni e
negli incontri pubblici.
Quella barba la vogliamo oggi ricordare come il segno della
costanza di Vincenzo, della sua determinazione nel cercare
verità e giustizia per suo figlio, sua nuora e il loro bambino
mai nato. La scelta di non tagliarsi la barba, finché non avesse
ottenuto risposte chiare dallo Stato, negli anni lo ha reso una
figura simbolica agli occhi di tante altre persone nella stessa
situazione. Ecco, tutti speriamo che quella lunga,
insopportabile attesa non sia stata vana. Fra poche settimane si
chiuderà l'ultimo dei processi ancora in corso sul delitto
Agostino, dopo che alcune condanne sono già state emesse.
Il nostro saluto a Vincenzo è reso meno amaro dalla
consapevolezza che il risultato inseguito per tutti questi anni
è finalmente a portata di mano. E dalla gratitudine che proviamo
perché, attraverso il suo esempio, tante altre persone e
famiglie hanno trovato la forza di trasformare la memoria
sofferente in un impegno di speranza".Questo il ricordo di don
Luigi Ciotti, presidente di Libera, che ha accompagnato per anni
la famiglai Agostino nella battaglia per la ricerca della
verità.
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