"L'aggressione da parte di ragazzi
arabi con i conseguenti ematomi e tagli riportati da chi
manifestava pacificamente con la Brigata ebraica, sono ferite
all'intero 25 aprile". Ne è convinto il direttore del Museo
della Brigata Ebraica di Milano, Davide Romano, che fa un
bilancio con l'ANSA del corteo nazionale della Liberazione, dove
ci sono stati insulti, fischi e anche aggressioni fisiche ai
componenti della Brigata ebraica.
In piazza Duomo, durante gli interventi istituzionali dal
palco, gli attivisti pro Palestina hanno poi fischiato il
sindaco di Milano, Giuseppe Sala e i vertici dell'Anpi, oltre
alla Brigata Ebraica. "La legittimazione di gruppi ProPal con
pulsioni antidemocratiche ha avuto il risultato di riempire
piazza Duomo di minoranze di fanatici pro Hamas, pro ayatollah
iraniani, pro Putin e pro Erdogan - prosegue Romano -. E nel
contempo noi che ci siamo schierati dalla parte della
democrazia, noi che volevamo ricordare la Resistenza della
Brigata ebraica e degli ucraini in Italia, oltre che portare con
noi i dissidenti di oggi iraniani, russi e eritrei, siamo stati
aggrediti".
"C'è evidentemente qualcosa che non va. E non solo per la
nostra incolumità, mai come questa volta a rischio - spiega -.
Ma per tutto il 25 aprile, egemonizzato da queste minoranze
fanatiche e violente. E' stato davvero un brutto spettacolo, a
cui speriamo di non assistere mai più".
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