Opera da 70 milioni di euro,
di cui 40 milioni dai fondi Pnrr, il Biodigestore di Saliceti,
un impianto di trattamento di rifiuti in costruzione in
provincia della Spezia, non è al momento finito nelle carte
delle inchieste che hanno portato all'arresto di Giovanni Toti e
Paolo Signorini, ma la sindaca di Santo Stefano Magra (La
Spezia), Paola Sisti, oggi fa un appello alla provincia "per
sospendere in autotutela i lavori".
"Io ritengo che, anche alla luce di quanto sta succedendo,
sarebbe conveniente fermarsi - dice all'ANSA la sindaca -. Se io
fossi il responsabile della Provincia della Spezia, ente che ha
rilasciato l'autorizzazione a costruire il biodigestore di
Saliceti, mi fermerei subito. Anche in virtù del principio di
autotutela".
I lavori di costruzione, che coinvolgono anche il comune di
Vezzano Ligure, sono fatti da Recos, società compartecipata da
Iren, e sono partiti nel marzo scorso nonostante i rilievi
dell'Autorità nazionale anticorruzione in merito alla modifica
del contratto di servizio.
Dalla prima cittadina un appello alla Provincia, retta dal
sindaco della Spezia, Pierluigi Peracchini, a fare un passo
indietro. "Quello che denuncia Anac non ferma un'autorizzazione
rilasciata, ma accende un faro su una questione di trasparenza
da parte di un ente pubblico, in questo caso la Provincia della
Spezia, che ha fatto ricorso contro la delibera - ricorda la
sindaca -. Noi come Comune di Santo Stefano ci siamo costituiti
a favore della pronuncia di Anac". Il progetto dell'impianto
gode di un finanziamento di 40 milioni di euro derivati dal
Pnrr. "A tutela di tutti e del mio territorio, a cui penso
chiaramente in primis, sospenderei la procedura".
Nel bando di gara l'impianto era previsto all'inizio per
trattare 20mila tonnellate di rifiuti ma in seguito è stato
portato a 90mila tonnellate perchè la Regione lo ritiene
strategico in base al piano regionale che prevede di conferire
lì anche i rifiuti del vicino Golfo del Tigullio. Nelle scorse
settimane l'Anac è intervenuta con una delibera affermando che
l'impianto può essere aumentato ma per modificare il contratto
d'appalto serve una nuova gara.
Lo scorso 2 marzo il presidente ligure Giovanni Toti e l'ad
di Iren, oggi sospeso, Paolo Signorini, andarono a Saliceti per
la cerimonia di avvio dei lavori. I comitati contrari
all'impianto protestarono affermando che dopo l'intervento di
Anac si dovessero fermare i lavori, invece il presidente ha
affermato che il progetto sarebbe andato avanti comunque anche
perchè il Consiglio di Stato ha validato la procedura regionale
di autorizzazione ambientale.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA