I pm di Milano Carlo Scalas e
Eugenia Baj Macario hanno chiesto oggi una condanna ad un anno e
10 mesi per l'infettivologo Massimo Galli, ex primario del Sacco
in pensione e volto noto nelle fasi più drammatiche della
pandemia Covid, nel processo per falso e per turbativa (in
subordine, secondo i pm, per abuso d'ufficio) su uno dei filoni
dell'inchiesta milanese su presunti concorsi pilotati per posti
da professore e ricercatore alla Facoltà di medicina della
Statale di Milano.
L'imputazione per Galli riguarda un concorso di quattro anni
fa. Agostino Riva, suo stretto collaboratore, risultò il
candidato vincente nel 2020 di un concorso per il ruolo di
professore di seconda fascia in malattie cutanee, infettive e
dell'apparato digerente. Per Riva i pm hanno chiesto una
condanna ad un anno e 6 mesi, anche per lui, come per Galli, con
le attenuanti generiche.
Per i pm, come spiegato oggi nella requisitoria, Galli fu "il
regista dell'operazione". Sempre per l'accusa, quello non fu,
infatti, "un concorso vero", ma il bando fu ritagliato "su
misura", con i criteri valutativi predefiniti, per Riva, come
emerso da alcune intercettazioni tra Galli e Riva. L'altro
candidato, ha spiegato il pm Scalas, "aveva capito che andare
contro Galli significa andare contro una macchina mediatica,
perché Galli in quel periodo era uno dei big, andare contro
Galli era andare contro Maradona a Napoli". La sentenza potrebbe
arrivare a giugno.
Galli, presente in aula come a tutte le udienze e che si è
sempre difeso dalle accuse, ha spiegato ai cronisti che parlerà
"alla fine del processo" e che quel paragone con Maradona lo
trova "ridicolo".
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