Avrebbe voluto sentirsi ugualmente libera come Anna, affetta da sclerosi multipla in fase gravissima, morta il 28 novembre scorso, a 55 anni, a casa sua a Trieste, dopo una dura battaglia legale, assistita dall'associazione Luca Coscioni. "Io oggi sono libera", aveva detto prima che le venisse somministrato il farmaco letale. Per Martina, tetraplegica con sclerosi multipla, quella libertà è ancora lontana e dovrà a sua volta affrontare il tribunale.
Anna fu il primo caso di suicidio assistito in Fvg, il terzo in Italia di cui si è occupato la Luca Coscioni. Martina è una architetta di 49 anni triestina che ha diffidato l'Azienda Sanitaria Universitaria Giuliano Isontina (Asugi) dopo il diniego ad accedere al "suicidio medicalmente assistito". Nell'agosto 2023 aveva inviato una richiesta di verifica delle condizioni per accedere alla morte volontaria assistita alla ASUGI (come nel caso di Anna) ma, dopo essere stata visitata dalla commissione medica multidisciplinare a ottobre 2023, e vari solleciti, la ASUGI le aveva comunicato di "non poter accogliere la richiesta perché mancherebbe il requisito del trattamento di sostegno vitale".
Dunque, in febbraio Martina Oppelli, assistita dal collegio legale della Coscioni, ha diffidato l'azienda sanitaria affinché rivalutasse le sue condizioni di salute. La risposta dell'Asugi: "La commissione medica preposta si è espressa in senso negativo perché non esistono le condizioni secondo la Corte costituzionale, ed è stata rigettata la domanda" di ricorso. Filomena Gallo, Segretaria dell'Associazione Coscioni e difensore che coordina il collegio legale di Martina, parla di un diniego "paradossale": la stessa azienda sanitaria, "meno di un anno fa, aveva dato, dopo la condanna del Tribunale di Trieste, una risposta positiva ad 'Anna'.
Marco Cappato, Tesoriere della Coscioni si augura che "il Parlamento nazionale non giri la testa dall'altra parte, ma non mi faccio illusioni. Se Martina sarà costretta a andare in Svizzera le forniremo ogni aiuto". Nonostante le ottomila firme a sostegno della proposta di legge di iniziativa popolare "Liberi subito", la Regione Fvg in aprile si è espressa contro il suicidio assistito. Martina intanto ha diffuso un toccante video (anche su Youtube): "Vorrei morire col sorriso sul viso, nel Paese dove ho scelto di vivere, e dove ho pagato le tasse". L'appello è rivolto ai parlamentari italiani. Lei, che dall'età di 28 anni soffre della progressiva sclerosi multipla, potrebbe "essere costretta" ad andare in Svizzera per accedere alla morte volontaria assistita". Le sue parole sono pietre sui cuori: "Sono esausta"... "secondo loro non rispondo a uno dei 4 requisiti indispensabili, ovvero essere mantenuta in vita da trattamenti vitali. Ma secondo voi, io come mangio? Come bevo? Come mi lavo? Come vado in bagno? Come sopravvivo, come assumo i farmaci? Io non sopravvivo senza una persona vicina"
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