Piogge torrenziali, violenti nubifragi localizzati, che in alcuni casi hanno scaricato su un territorio già fragile e provato l'acqua che normalmente cade in un paio di mesi. In Emilia-Romagna è tornata la paura a un anno dalla distruzione dell'alluvione: sott'acqua Valsamoggia nel Bolognese e alcuni comuni della provincia di Modena, ma esondazioni e allagamenti ci sono stati anche nel Parmense, nel Piacentino e nel Cesenate.
Danni in seguito all'ondata di maltempo in Veneto dove un torrente è esondato nel Veronese e ci sono state alcune frane nel Vicentino.
In Emilia-Romagna in meno di 24 ore sono stati oltre 400 gli interventi dei vigili del fuoco chiamati sostanzialmente per i danni prodotti dall'acqua, per i prosciugamenti di garage, cantine e sottopassi e per alberi pericolanti. Le situazioni più impegnative tra il Modenese, in particolare a Savignano sul Panaro e Vignola, e la confinante Valsamoggia nel Bolognese, dove le scuole sono rimaste chiuse per precauzione. A Castello di Serravalle, nel comune di Valsamoggia, migliaia di persone sono rimaste senza acqua potabile da lunedì sera a causa di rotture nell'acquedotto. I tecnici Hera al lavoro hanno consentito un avvio del ripristino a metà giornata di martedì. "Siamo stati al lavoro tutta la notte e già si possono contare danni per diversi milioni", ha spiegato all'ANSA il sindaco di Valsamoggia, Daniele Ruscigno. Almeno non ci sono stati feriti e le abitazioni private danneggiate sono state solo un paio. Più che altro l'acqua ha invaso diverse strade secondarie e ci sono diversi smottamenti, come nella zona di Rio Marzatore dove un gran pezzo di strada è venuto via e un traliccio della corrente elettrica è crollato con un cavo in mezzo alla carreggiata. Danni e disagi che per gran parte si sono sovrapposti alle aree devastate un anno fa dall'alluvione. Idem nel Modenese.
A Vignola gli agricoltori temono per la raccolta delle ciliegie, appena iniziata, mentre a Savignano sul Panaro è stata una notte di paura, con l'ordine del sindaco di recarsi ai piani alti delle case. "Una bomba tremenda", l'ha definita il sindaco Enrico Tagliavini. Le piogge torrenziali hanno trasformato le strade in ruscelli, diverse frane hanno per qualche ora impedito gli accessi ad alcune abitazioni. A metà mattina è tornato il sereno, con gli interventi però ancora in essere per ripristinare strade, acqua e in pochi casi elettricità. Mercoledì le scuole riapriranno quasi ovunque mentre permane l'allerta meteo gialla ancora per il rischio di frane e per le piene dei corsi d'acqua minori. Allerta arancione nel Ferrarese per la piena del Po che defluisce nel Delta, mentre una nuova ondata di piena si sta formando nel Reggiano.
Anche in Veneto sono state ore di apprensione in particolare per alcune esondazioni e per i livelli dei fiumi che si sono ingrossati nel Veronese e nel Vicentino. Maggio decisamente fuori stagione anche altrove. A Livigno in Lombardia è nevicato al punto da costringere il Giro d'Italia ad accorciare la 16/ma tappa partita dai Prati dello Stelvio. La perturbazione si sta spostando verso Nord-Est e verso il Centro. Si uscirà dall'emergenza maltempo, ha sottolineato il capo della Protezione civile Fabrizio Curcio, solo nei prossimi giorni.
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