Riprenderanno nelle prossime ore
gli interrogatori delle persone informate dei fatti nell'ambito
dell'inchiesta sulla corruzione che ha terremotato la regione
Liguria e portato, dal 7 maggio, agli arresti domiciliari il
presidente Giovanni Toti. Il primo a essere sentito, forse già
venerdì, dovrebbe essere Andrea La Mattina, membro del comitato
portuale in quota Regione. Secondo l'accusa lui e Giorgio
Carozzi (membro per conto del Comune) avrebbero subito pressioni
per cambiare il loro parere e votare a favore della proroga a 30
anni per il rinnovo della concessione del Terminal Rinfuse a
favore di Aldo Spinelli.
Altro interrogatorio atteso è quello della manager Ivana
Semeraro, del fondo Icon Infrastructure, che si sarebbe
rifiutata con Spinelli di finanziare per 40 mila euro il
comitato elettorale di Giovanni Toti, perché a suo avviso
"questi pagamenti possono essere visti come corruzione". La sua
testimonianza servirà a capire il perché di quelle perplessità
riguardo all'azione dell'imprenditore. Davanti ai pm verranno
convocati anche il sindaco Marco Bucci, che avrebbe a sua volta
fatto pressioni a Carozzi per cambiare idea sul Terminal
Rinfuse, e l'armatore Gianluigi Aponte.
E, ancora, saranno presto convocate in procura tre testimoni
chiave per la vicenda del tombamento di Calata Concenter. Si
tratta di Annamaria Bonomo, ex Avvocato dello Stato a Genova e
consulente (a titolo gratuito) della Struttura Commissariale per
la ricostruzione post Morandi guidata da Bucci; Lucia Cristina
Tringali, dirigente e responsabile dell'anticorruzione interna
di Autorità Portuale, e l'architetta Cristina Bartolini,
Soprintendente alle Belle Arti di Genova. Tutte e tre, nel 2022
avevano espresso dubbi di legittimità sull'operazione.
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