"Solo in Italia, attualmente, le
persone in cura per disturbi alimentari sono circa tre milioni e
mezzo. Il dato più allarmante, recentemente riportato dal
ministero della Salute, è che nel solo 2023 i nuovi casi
registrati sono arrivati a oltre un milione e 680 mila, con una
età media di insorgenza di 17 anni": è l'allarme lanciato dai
farmacologi della Società Italiana di farmacologia (Sif). La Sif
si è riunita a Camerino (Macerata) per la seconda edizione del
convegno 'Behavioral and metabolic aspects of obesity and eating
disorders', organizzato dal gruppo di lavoro 'Obesità, sindrome
metabolica, e disordini alimentari' e dall'Università di
Camerino. L'evento è stato aperto dai saluti del presidente Sif
Giuseppe Cirino e del rettore Unicam Graziano Leoni.
"In generale - è stato aggiunto - dal 2019, si è assistito ad
una crescita continua e progressiva del numero di casi negli
anni e ad un notevole abbassamento dell'età media". "I disturbi
del comportamento alimentare sono patologie psichiatriche
altamente invalidanti, e che compromettono significativamente la
salute psico-fisica ed il funzionamento sociale degli individui
che ne sono affetti", ha spiegato Carlo Cifani, ordinario di
Farmacologia dell'Università di Camerino e coordinatore del
gruppo di lavoro Sif.
"I disordini alimentari più conosciuti e più frequenti sono
l'anoressia nervosa, la bulimia nervosa e il binge eating
disorder, anche noto come disturbo da alimentazione
incontrollata", ha aggiunto Cifani. "Questi disturbi hanno come
caratteristica comune - ha proseguito - la presenza di
comportamenti alimentari disfunzionali ed eccessiva
preoccupazione per il peso e per la forma corporea".
Un altro dato significativo è che non c'è più una netta
prevalenza dei casi nel sesso femminile. Naturalmente, i numeri
non riguardano solo l'Italia, ma sono un problema di interesse
globale. Ad esempio, a livello Europeo sono almeno 20 milioni le
persone affette da disturbi alimentari, e sono oltre 55 milioni
le persone che ne sono colpite in tutto il mondo.
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