La Procura di Milano ha chiesto il
processo per Alessandro Forlenza e Consiglia Caruso,
amministratori di fatto e di diritto della Martinina srl, e per
la stessa società con sede a Salerno, accusati di frode in
pubbliche forniture e turbativa d'asta, nell'inchiesta sul
Centro di permanenza rimpatri di via Corelli a Milano in cui i
migranti, secondo la ricostruzione, sarebbero stati rinchiusi in
condizioni "disumane" e "infernali".
La richiesta di rinvio a giudizio è stata firmata nei giorni
scorsi dai pm Paolo Storari e Giovanna Cavalleri i quali, lo
scorso 13 dicembre, avevano ottenuto il sequestro di un ramo di
azienda della Martinina che gestiva, per l'appunto, il Cpr.
Le indagini, grazie a un'ispezione della Gdf, avevano fatto
emergere una situazione per la quale si è reso necessario
nominare un amministratore giudiziario. "Cibo pieno di vermi",
assenza di mediatori culturali e linguistici, l'uso costante di
"psicofarmaci", letti e bagni fatiscenti: questi, solo per
citarne alcuni, i fatti riscontrati dalle Fiamme Gialle.
Inoltre, come è emerso nell'avviso di conclusione delle
indagini, Forlenza risponde di altre imputazioni: "quale
amministratore di fatto di Engel Italia srl e Martinina srl",
avrebbe presentato "documentazione contraffatta" partecipando ad
altre "gare d'appalto" sulla gestione, in particolare, di centri
di accoglienza per stranieri richiedenti asilo, tra Milano,
Salerno, Brindisi e Taranto. Ora la parola passa al gup.
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