La giudice per le indagini
preliminari Paola Faggioni ha respinto la richiesta di
attenuazione della misura cautelare per Aldo Spinelli,
l'imprenditore portuale ai domiciliari dal 7 maggio per
corruzione. L'anziano aveva chiesto, tramite i suoi avvocati
Sandro Vaccaro e Andrea Vernazza, la sostituzione della
restrizione con una interdittiva. I pm Federico Manotti e Luca
Monteverde avevano dato parere negativo.
Per la giudice ci sarebbe ancora un "attuale pericolo di
reiterazione del reato e di inquinamento delle prove". Dalle
analisi dei telefoni, infatti, sono emersi ancora recenti
incontri e accordi su dazioni di danaro con il presidente della
Regione Liguria Giovanni Toti (anche lui ai domiciliari). Il
riferimento è all'incontro che i due hanno avuto, tra il 23 e il
24 marzo, al Principato di Monaco. Al rientro da quell'incontro,
Toti parla con la sua segretaria Marcella Mirafiori della
volontà di Spinelli di aderire alla cena di raccolta fondi,
corrispondendo l'importo per la partecipazione di 10 persone
(pari, quindi, a 4.500 euro, tenuto conto che l'importo minimo a
persona era pari a 450 euro).
"Particolarmente significativo - scrive il giudice - è il
fatto che, nel corso della predetta conversazione, Toti -
evidentemente sulla base di preventivi accordi sempre con lo
Spinelli - faceva riferimento a una somma che avrebbe ricevuto
dall'imprenditore, ulteriore rispetto a quella "ufficiale" della
partecipazione alla cena elettorale". I legali faranno ora
appello al Riesame.
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