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Femminicidio in strada a Roma: fisioterapista uccisa con un fucile dall'ex. L'uomo ha precedenti per stalking

Femminicidio in strada a Roma: fisioterapista uccisa con un fucile dall'ex. L'uomo ha precedenti per stalking

I due si erano lasciati da 3 anni e avevano un figlio di 9 anni. Al bambino l'ultima telefonata prima di morire: "Amore, sto arrivando da te"

ROMA, 04 luglio 2024, 22:33

di Chiara Acampora

ANSACheck
Uccisa a Roma con colpo fucile, l 'ex si costituisce - RIPRODUZIONE RISERVATA

Uccisa a Roma con colpo fucile, l 'ex si costituisce - RIPRODUZIONE RISERVATA

Era appena uscita dal lavoro e stava entrando in macchina per andare a prendere il suo bambino a casa dei nonni quando l'ex compagno si è avvicinato a bordo di una Smart e ha sparato con un fucile, uccidendola. Il femminicidio si è consumato per strada in pieno giorno a Roma, nel quartiere Portuense. 

L'allarme è scattato poco prima delle 14 quando sono stati segnalati al numero di emergenza 112 degli spari in via degli Orseolo. Inutili i soccorsi per Manuela Petrangeli, fisioterapista 50enne che da anni lavorava nella casa di cura Villa Sandra, a pochi metri dal punto in cui è stata colpita a morte. Sul posto sono arrivati i carabinieri che hanno effettuato i rilievi e diramato una nota di ricerca per rintracciare l'uomo al volante della macchina che aveva esploso un paio di colpi con un fucile a canne mozze. Le ricerche, però, si sono interrotte poco dopo. Gianluca Molinaro, ex compagno della vittima e già accusato di stalking da una precedente partner, si è infatti costituito in una vicina caserma dei carabinieri.

A convincerlo sarebbe stata la precedente compagna, madre della sua prima figlia, a cui avrebbe telefonato subito dopo aver premuto il grilletto. Ai militari ha confessato di aver ucciso lui Manuela e ha consegnato il fucile. L'uomo, che lavora come operatore sociosanitario in un altro centro di riabilitazione, è stato sottoposto a fermo. Gli investigatori ascolteranno nelle prossime ore parenti, amici e conoscenti per far luce sull'accaduto. Dai primi accertamenti, sembra ci fossero dei dissidi ma non risultano denunce presentate da Manuela in passato nei confronti del suo ex. Una decisione forse presa per tutelare il loro figlio. La coppia, che si era separata tre anni fa, aveva infatti un bimbo di 9 anni. E proprio al bambino la donna avrebbe fatto l'ultima telefonata prima di morire, rassicurandolo: "Amore, sto arrivando da te".

Da una prima ricostruzione, sembra che Manuela sia uscita dalla casa di cura in compagnia di una collega che aveva parcheggiato l'auto poco distante dalla sua. Si sono salutate e stava salendo in macchina per andare a prendere il bambino a casa dei nonni quando all'improvviso si è affiancato il suo ex a bordo di una Smart e ha sparato a bruciapelo. La donna avrebbe tentato di ripararsi ma un colpo l'ha centrata al petto senza lasciarle scampo. Sgomento tra i colleghi della fisioterapista che avevano visto Manuela tranquilla e sorridente fino a qualche minuto prima dell'omicidio.

"Mai nessuna avvisaglia - raccontano alcuni - Sembra avessero dei rapporti civili, come tanti che si separano. Non riusciamo a darci una spiegazione. Era una persona sorridente, una bravissima professionista". Lui Gianluca Molinaro, ora fermato, è accusato di omicidio: operatore socio sanitario, una passione per lo sport dallo snowboard al calcio, aveva una figlia da una precedente relazione. Molinaro ha anche precedenti per atti persecutori e stalking e indagini sono in corso anche sul possesso dell'arma. La prima compagna Debora Notari racconta: "lo denunciai per maltrattamenti, mi picchiava e lo feci arrestare. Poi però, dopo un paio di mesi in carcere, aveva fatto dei percorsi". Dopo il delitto Molinaro l'ha chiamata e lei lo ha convinto a costituirsi. "Voleva uccidersi, gli ho detto di andare dai carabinieri. Potevo esserci io al posto di quella donna", racconta.

 

Video Blitz contro i femminicidi a Roma, vernice rossa alla Rai

E l'ennesimo femminicidio ha sollevato diverse reazioni. "Il brutale assassinio sconvolge tutti" sottolinea il sindaco Roberto Gualtieri. Mentre la Cisl Fp, a cui la donna era iscritta, dice: "Tragedie come questa non devono più accadere". Proprio nella capitale in mattinata un blitz contro la violenza sulle donne da parte di attiviste del movimento 'Bruciamo tutto': vernice rossa è stata gettata sulle vetrate dell'ingresso e sullo storico cavallo della sede Rai di viale Mazzini.

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