"In queste ore il nome di Lanusei
sta diventando virale sui motori di ricerca non per la qualità
della sua offerta turistica e della sua ospitalità, ma per un
episodio di una violenza inaudita commesso da alcuni
giovanissimi ragazzi, certamente minorenni, forse addirittura
infraquattordicenni. ,
, maggioranza e opposizione, hanno prontamente
censurato la barbarie del gesto e, assieme alle Autorità
preposte, ̀
' e dei percorsi sanzionatori e
rieducativi che l'ordinamento prevede in casi come questo". Lo
si legge in una nota dell'amministrazione a fronte di migliaia
di messaggi sui social alcuni dei quali vere e proprie minacce
per il ragazzino che si è fatto riprendere mentre gettava un
gattino da un ponte, insieme a due amici, e ha postato il video
sui social.
"La vicenda ha scosso fortemente la comunità lanuseina e
quella dei comuni vicini dai quali, pare, alcuni dei soggetti
coinvolti provengono, perché certamente non abituate a
confrontarsi con simili manifestazioni di crudeltà. La stessa
indignazione e la stessa ferma condanna, però, vanno rivolti nei
confronti della violenza che questi ragazzi, le loro famiglie e
le nostre intere comunità, stanno subendo sui social network -
si legge ancora - Accanto ai condivisibili messaggi di biasimo,
compaiono, infatti, una miriade di post e commenti con i quali
migliaia di persone rivolgono i peggiori insulti e le più gravi
minacce ai ragazzi, ai genitori e, chissà per quale contorto
meccanismo di assimilazione, ai lanuseini tutti. Lo Stato e le
Istituzioni possono adottare ogni e qualsiasi misura di
prevenzione e sensibilizzazione sul tema del disagio giovanile,
individuare ogni e qualsiasi percorso di ascolto e
intercettazione del bisogno, ma se poi l'esempio che gli adulti
restituiscono è quello per cui il giudizio di colpevolezza, la
misura e l'esecuzione della pena debbono essere condotti come
secoli fa da una folla con torce e forconi, ancorché virtuali, è
evidente che nulla potrà funzionare".
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