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Presunte estorsioni al Genoa, la Procura ricorre in appello

Presunte estorsioni al Genoa, la Procura ricorre in appello

Ricorso depositato per 8 su 14. In primo grado tutti assolti

GENOVA, 26 luglio 2024, 16:27

Redazione ANSA

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La Procura di Genova ha presentato ricorso in appello contro la sentenza del tribunale di Genova che ha assolto i 14 ultrà rossoblù per le presunte estorsioni al Genoa. I pm Francesca Rombolà e Giancarlo Vona, insieme all'aggiunto Francesco Pinto, dopo aver studiato le 182 pagine di motivazioni dell'assoluzione, hanno scelto di ricorrere in secondo grado solo per una parte degli imputati e solo per alcuni dei numerosi capi di imputazione contestati in primo grado. Gli imputati contro la cui assoluzione i pm hanno fatto ricorso sono Massimo Leopizzi, Artur Marashi, Fabrizio Fileni, Paolo Taccone, Davide Traverso, Piermarco Pellizzari, Nicolò Garibotto e Fabio Donato. Dal ricorso sono stati esclusi i reati tributari. Per sei di loro resta l'accusa dell'associazione per delinquere finalizzata a commettere una serie di reati come la violenza privata, le lesioni e il lancio di oggetti pericolosi.
    Ai vertici dell'associazione secondo l'accusa ci sarebbero Leopizzi e Maraschi che avrebbero alimentato un "clima intimidatorio e di pressione" nei confronti dell'allora presidente Enrico Preziosi, della società e dei giocatori e garantito la "pace del tifo" in cambio di denaro.
   

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