I militari del Nucleo di polizia
economico-finanziaria della guardia di finanza di Aosta hanno
eseguito un decreto di sequestro preventivo emesso dal gip di
Aosta, su richiesta della procura, per oltre 4,7 milioni di
euro, nei confronti di due società, in relazione a crediti
fiscali maturati - secondo le indagini - in modo fittizio
nell'ambito del 'Superbonus 110'. Scattato anche un decreto di
sequestro preventivo per equivalente di circa 655 mila euro
relativi ai proventi del reato.
Sono coinvolte sei persone e due entità giuridiche. Le
contestazioni agli indagati sono, a vario titolo, di
associazione a delinquere finalizzata alla truffa ai danni di
privati, truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni
pubbliche, di riciclaggio, autoriciclaggio, di false
asseverazioni e indebite compensazioni di crediti di imposta.
Il provvedimento cautelare reale fa seguito a quello già
eseguito lo scorso 11 aprile, quando nei confronti di una delle
due società destinatarie della misura scattata oggi, con sede
nella provincia di Torino, fu eseguito un decreto di sequestro,
in via d'urgenza, di crediti di imposta pari a circa 1,9 milioni
di euro. Parti di questi crediti d'imposta erano stati ceduti ad
una società di trasporti di Bra (Cuneo) considerata terzo in
buona fede, con la contestazione di aver emesso fatture per
operazioni inesistenti, generando crediti d'imposta non
spettanti: erano infatti relativi a lavori edili in materia di
Superbonus 110 non realizzati, o comunque non corrispondenti a
quanto formalmente dichiarato da un architetto di Aosta,
responsabile in concorso - sempre secondo le indagini - per i
reati per cui si è proceduto.
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