Proseguono le indagini coordinate
dai Pm di Nuoro Riccardo Belfiori e Sara Piccicuto, che lavorano
fianco a fianco con gli investigatori della Polizia di Stato e
dei Carabinieri del Comando provinciale di Nuoro per cercare di
accertare il movente che ha scatenato la furia omicida
dell'operaio forestale Roberto Gleboni, che ha ucciso ieri
mattina, attorno alle 7, tre componenti della sua famiglia, la
moglie Giuseppina Massetti, 43 anni, e i figli Martina, di 25, e
Francesco, di 10, il vicino di casa Paolo Sanna, di 69, e ferito
un altro figlio 14enne e l'anziana madre, Maria Esterina
Riccardi, di 84 anni, prima di suicidarsi con un colpo alla
tempia.
Gli investigatori torneranno nella casa di via Ichnusa, per
poi trasferirsi in via Gonario Pinna a casa dell'anziana madre,
colpita alla testa e attualmente ricoverata in Rianimazione
all'ospedale di Nuoro. Ieri pomeriggio gli investigatori hanno
sentito otto persone informate sulla situazione di coppia dei
Gleboni, tra parenti e amici della famiglia, per cercare di
capire se ci fossero dei dissidi nella famiglia apparentemente
serena. Nessuno dei vicini di casa o degli amici e parenti della
coppia ha mai notato screzi o situazioni di crisi incombente. Né
era a conoscenza di problemi la famiglia di origine di
Giuseppina Massetti - la madre il padre e i due fratelli - con
cui però la coppia aveva interrotto i rapporti da anni. L'unico
a sapere ciò che è successo tra le mura dell'appartamento di
Monte Gurtei ieri mattina, potrebbe essere il figlio 14enne
della coppia, il solo sopravvissuto alla strage in famiglia.
Gli interrogatori proseguiranno oggi e i reparti speciali di
Polizia e Carabinieri torneranno nelle case dove è avvenuta la
strage per recuperare altri elementi utili alle indagini. Si
scava nel recente passato delle vittime controllando anche i
loro cellulari e computer. Intanto a Nuoro è prevista una
fiaccolata per stare vicino alle famiglie Gleboni e Sanna che si
svolgerà domani alle 18.
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