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Si cercano le prove del bullismo nell'iPhone di Leonardo

Si cercano le prove del bullismo nell'iPhone di Leonardo

Eseguita l'autopsia. Valditara 'sgomento', e attiva le verifiche

SENIGALLIA, 15 ottobre 2024, 21:43

di Diana Angela Formaggio

ANSACheck
La zona del ritrovamento - RIPRODUZIONE RISERVATA

La zona del ritrovamento - RIPRODUZIONE RISERVATA

Le risposte ai motivi che hanno armato la mano di Leonardo, il 15enne che si è tolto la vita vicino a Senigallia con la pistola del padre, emergeranno solo dalle indagini che i carabinieri stanno svolgendo e che sono avvolte dall'inevitabile riserbo per un caso che riguarda minorenni.

La querela della madre di Leonardo nella serata di ieri, consegnata ai militari della stazione di Mazzocca, punta il dito su tre coetanei studenti dell'istituto che il figlio frequentava e che lo avrebbero vessato e infastidito con insulti verbali.

Tanto da desiderare di lasciare quella scuola che frequentava da poco più di un mese dopo avere lasciato la Corinaldesi-Padovano. Di qui l'ombra del bullismo, la piaga che purtroppo dilaga in molte realtà e che fa decidere al ministro Valditara, dichiaratosi "sgomento" per quanto accaduto, di avviare le verifiche di sua competenza. 

 

 Il presidente del Tribunale dei minori di Ancona, Sergio Cutrona, non entra nel merito della vicenda ma avverte: "Chi arriva a compiere gesti estremi ha altri traumi all'origine del disagio e va ricercato anche in famiglia". Cutrona avvierà una ricerca personale sui punti di ascolto con psicologi nelle scuole, vuole verificare se ci sono e che fanno.

Le indagini intanto procedono, senza escludere nulla, con l'ascolto di docenti, compagni e amici dello studente. Saranno analizzati tutti i dispositivi informatici come cellulare, playstation e pc portatile del giovane. Messaggi e social network sono passati al setaccio per trovare risposte.

"Un solo colpo di pistola e la morte quasi immediata", sarebbe questo l'esito dell'autopsia sul corpo di Leonardo, il giovane che si è tolto la vita in un casolare nei pressi di Senigallia secondo la legale della madre del giovane, Pia Perricci, che ha atteso l'esito dell'autopsia conclusasi attorno alle 19.

L'orario della morte non è stata resa nota ma il ragazzo probabilmente si è ucciso poco dopo aver raggiunto il casolare. I funerali si terranno giovedì nella chiesa di Montignano alle 15.30.

Secondo quanto riferisce la legale, la famiglia non avrebbe ricevuto alcun gesto di vicinanza.

Intanto a Senigallia, una città sotto shock, non si parla d'altro. Nella scuola di Leonardo i docenti schivano le domande ma nell'anonimato esprimono lo sconforto. "Non è giusto" afferma una docente del Panzini, la scuola frequentata dal giovane da poche settimane. "A 15 anni devi avere una via d'uscita, dobbiamo aiutarli a trovarla". 

Parla invece Simone Ceresoni, dirigente scolastico del polo Corinaldesi-Padovano di Senigallia (Ancona), l'istituto che Leonardo ha frequentato fino a giugno scorso. Dove i suoi ex compagni di classe e i suoi ex docenti lo ricordano come ben inserito, con buoni rapporti con i compagni e il personale scolastico. "Dopo essere stato promosso a giugno, ha deciso di cambiare istituto scolastico perché attratto dall'offerta formativa e scolastica di un altro istituto più affine alle sue inclinazioni e progettualità personali".

Le due scuole ora pensano al supporto psicologico per gli alunni. Una richiesta vanzata anche dall'Associazione 'Di.te -Dipendenze Tecnologiche e Cyberbullismo'. "Serve un presidio psicologico fisso nelle scuole, dove i ragazzi possano sentirsi al sicuro e trovare uno spazio in cui essere ascoltati, senza paura di essere giudicati o ignorati".



   

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