In migliaia sul Ponte votivo, in
pellegrinaggio verso la Basilica, per accendere un cero alla
Beata, e grande partecipazione di fedeli al santuario di via
Torre Belfredo a Mestre: i veneziani hanno rinnovato il voto
alla Madonna della Salute, per la fine della peste del 1630.
Questa mattina la solenne Messa celebrata dal Patriarca
Francesco Moraglia, che ancora una volta ha suggellato la
secolare devozione della Città alla Madonna nera, in segno di
ringraziamento per la conclusione della pestilenza che circa
quattrocento anni fa provocò decine di migliaia di morti.
La festa veneziana cade nel giorno in cui la Chiesa celebra
l'antica festa mariana della presentazione al tempio della Beata
Vergine Maria. E il Patriarca ha ricordardato la figura della
donna, parlando di tempi, quelli di oggi, da declinare più al
femminile che al maschile. Di tempi caratterizzati da fragilità
e disagio, di vuoti da colmare con la fede.
Tra i tantissimi fedeli presenti in Basilica, davanti a
Patriarca e all'icona della Vergine Mesopanditissa, anche
l'Arciarca di Costantinopoli, e poi i rappresentanti delle
istituzioni cittadine, civili e militari.
Questa mattina la Basilica era aperta già dalle 5.45 e
chiuderà solo alle 22.30, ma resterà accessibile ancora per
qualche giorno, fino al 24 novembre, con orario continuato dalle
ore 9 alle 18. Basilica che per la solennità di questo 21
novembre si è svelata nella sua magnificenza, dopo circa tre
anni di restauro. "La nostra bella casa di famiglia" l'ha
definita monsignor Moraglia, perchè appartiene al popolo
veneziano e perchè "dove c'è la madre, lì c'è la famiglia".
Incessante il pellegrinaggio, tantissimi i veneziani fuori della
Basilica, tra bancarelle di dolciumi e palloncini colorati.
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