Contro i "camerati" e in generale contro la "repressione" del governo. La settimana del voto alla prima Università di Roma chiude com'era iniziata: con scontri tra gli studenti e le forze dell'ordine. La Capitale è stata teatro del dissenso contro l'esecutivo, anche per azioni dei movimenti ambientalisti e femministi. Ad animare la giornata sono state le lotte studentesche. Ancora momenti di tensione all'università La Sapienza: i Collettivi studenteschi e le forze di polizia sono venuti a contatto e alcuni studenti sarebbero stati colpiti durante le cariche di alleggerimento. I Collettivi, che erano in assemblea fuori dalla facoltà di Giurisprudenza, si sono mossi in un corteo per arrivare alla facoltà di Economia, dove erano in presidio gli studenti di Azione Universitaria. A quel punto i manifestanti sono stati bloccati dalla Digos tra via del Castro Laurenziano e viale Ippocrate, dove sono stati allontanati dalle squadre della polizia presenti sul posto.
In serata i collettivi hanno ripreso il corteo dopo l'assembla antifascista. Arrivando a Economia, dopo aver replicato sulle scalinate del dipartimento il presidio di Azione Universitaria, sono entrati nella facoltà, e forzando le bacheche, hanno strappato i manifesti del movimento di destra e fatto delle scritte. "Fuori i rossi dall'università". "Il futuro dell'Italia siamo noi". E ancora: "Polimeni cacci gli abusivi". Oppure: "Siamo tutti quanti studenti", questi invece i cori intonati da Azione universitaria. Dopo queste giornate è stata la ministra dell'Università e della ricerca Anna Maria Bernini, a contattare la rettrice de La Sapienza, Antonella Polimeni, per essere aggiornata sugli episodi avvenuti in ateneo e per esprimere vicinanza all'addetto alla vigilanza rimasto ferito negli scontri dei giorni scorsi, condannando qualsiasi forma di violenza e prevaricazione.
Dal centrodestra arrivata la condanna mentre dal centrosinistra netta la richiesta a Fdi di scuse a agli studenti, per il blitz di ieri. Oggi scritte sono comparse dopo il corteo all'esterno dell'Università: "Dove sono i camerati?", con sotto la corda del gioco dell'impiccato. E accanto la risposta: "azione universitaria", firmato Sapienza antifascista. Ma i giovani non sono gli unici ad aver manifestato il proprio dissenso. Infatti, mentre alla Sapienza saliva la tensione, altri movimenti mettevamo in scena diverse azioni. Oltre cento attivisti di Extinction Rebellion hanno posizionato delle tende davanti al ministero dell'Interno scaricando diversi quintali di letame in piazza. Le femministe hanno invece avuto come obiettivo le frasi del ministro Giuseppe Valditara alla fondazione Giulia Cecchetin. Così, questa mattina, le attiviste di 'Bruciamo Tutto', sono arrivate davanti alla sede del ministero dell'Istruzione, e hanno lanciato sul ministero di Valditara dei palloncini riempiti di tempera di colori rosso, giallo e viola.
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