"Il nostro errore, negli scorsi
anni, è non aver curato la manutenzione della pace. Il risultato
è che oggi intervenire in una situazione di emergenza, è più
difficile". Lo ha sottolineato il cardinale Matteo Zuppi,
presidente della Cei, intervenendo al Collegio Borromeo di Pavia
all'incontro sul tema 'Fantasia creativa: superare muri e
steccati'. Insieme a lui era presente anche Marco Girardo,
direttore del quotidiano Avvenire. Nel corso del confronto è
stato consegnato il riconoscimento più prestigioso del Collegio
al co-fondatore di Avvenire, Giuseppe Ferraris Mortarino.
"Non bisogna cadere nella rassegnazione: servono amore e
umiltà, che rappresentano l'esatto contrario di chi si rassegna
- ha sottolineato Zuppi -. Spesso ci troviamo di fronte a muri e
steccati che ci portano a pensare 'non si può fare niente'.
Invece si può sempre fare: guardiamo, ad esempio, l'ostinazione
con la quale Papa Francesco cerca la via della pace. Mi auguro
di cuore che la Chiesa non si rassegni mai".
Il presidente della Conferenza episcopale italiana ha
spiegato che "essere 'artigiani della pace' non significa
imbottirsi gli occhi di idealità; vuol dire, al contrario, che
gli occhi vanno aperti per sfuggire a un'idea di polarizzazione,
di scontro, di ignoranza. Non dobbiamo mai dare per scontata la
pace: impariamo a diventarne attenti manutentori per non tradire
chi, dopo la seconda guerra mondiale, ci aveva consegnato un
mondo con la speranza di una pace continua".
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