Il 50,5% dei ragazzi pensa che gli
insegnanti di sostegno preparati siano pochi. Il 53,8% trova gli
edifici scolastici abbastanza adeguati alle esigenze delle
persone con disabilità fisica, mentre solo il 26,8% li ritiene
adeguati a chi ha disabilità psichiche e il 16,2% a chi ha
difficoltà sensoriali. Il 58% trova la propria classe poco
inclusiva, mentre a livello individuale il 55% dichiara di
essere "abbastanza accogliente" e il 21,4% "molto accogliente".
Infine, sei su dieci (62,1%) sono convinti che vi siano momenti
che tendono a escludere gli alunni con disabilità.
Sono alcuni dei dati che emergono dal documento Scuola e
inclusione: dico la mia, reso disponibile oggi sul sito
dell'Autorità garante per l'infanzia e l'adolescenza in vista
della Giornata internazionale delle persone con disabilità che
si celebra il 3 dicembre. Il report è frutto di una
consultazione pubblica - ospitata sul sito dell'Autorità garante
per l'Infanzia e l'Adolescenza - iopartecipo.garanteinfanzia.org
e promosso anche da skuola.net tra aprile e maggio scorsi - alla
quale hanno preso parte oltre seimila ragazzi di età compresa
tra i 14 e i 19 anni. La maggiore partecipazione è stata
registrata da parte dei quattordicenni (29,7%) e delle ragazze
(66,4%). Il questionario è stato redatto con la collaborazione
della Consulta delle ragazze e dei ragazzi dell'Agia.
Per rendere la scuola più inclusiva oltre la metà (52,9%)
ritiene necessario investire nella formazione dei docenti,
mentre l'11,9% ritiene sia necessario aumentare il numero degli
insegnanti di sostegno. Contano per gli studenti anche le
campagne di sensibilizzazione e i momenti di confronto (25%),
gli investimenti sugli psicologi scolastici (26,5%) e in
edilizia scolastica (30,4%).
"Uno degli aspetti che più mi colpisce nel leggere i risultati
della consultazione - commenta l'Autorità garante Carla Garlatti
- è quello della discrepanza di percezione che i ragazzi hanno
del proprio comportamento come singoli e come parte del gruppo
di appartenenza. Se oltre il 70%, infatti, dichiara di essere
individualmente 'abbastanza o molto accogliente' verso i
compagni con disabilità, quando si prende in considerazione il
carattere inclusivo del gruppo il 58% trova la propria classe
poco inclusiva. Questo aspetto rende quanto mai necessario
rafforzare nei ragazzi il senso di appartenenza a una comunità e
il senso di responsabilità individuale all'interno del gruppo".
In caso di bisogno solo il 44,8% chiede aiuto. ll 74,3%
dichiara di essersi sentito escluso a scuola, ma solamente il
43,5% ammette di aver escluso qualcuno.
Il 43,5% ha assistito o è venuto a conoscenza di episodi di
bullismo nei confronti di studenti con disabilità e il 36,5% ha
dichiarato di non sapere come comportarsi o a chi rivolgersi. Il
22% pensa che il compagno o la compagna con disabilità disturbi
il normale svolgimento delle lezioni, al contrario il 46,5%
ritiene che non influisca, mentre il 10,4% è convinto che la
presenza sia di supporto alle lezioni. Il 21% ha scelto di non
esprimersi perché "non ha mai avuto studenti con disabilità in
classe". Sei su dieci tra i partecipanti alla consultazione non
hanno mai chiesto agli insegnanti come comportarsi con un
compagno con disabilità.
La maggior parte dei ragazzi (57,8%) ha dichiarato di non
frequentare coetanei con disabilità e solo il 12% di
frequentarli spesso. Sei studenti su dieci (60,6%) sono entrati
in contatto con ragazzi con disabilità fuori dal contesto
scolastico. In particolare: nei centri estivi il 32,6%; in
ambito familiare il 23,2%; nei gruppi parrocchiali il 21,5%;
nelle associazioni sportive il 18,3%; nelle associazioni di
volontariato il 11,9%; nei gruppi scout il 7,3% e ai corsi di
musica il 4,9%. Per oltre la metà dei partecipanti alla
consultazione (57,8%) esistono contesti più inclusivi della
scuola: le associazioni sportive (28,7%), le associazioni di
volontariato (23%), gli oratori (20,9%) e le associazioni
culturali (18,4%).
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