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Pastorizzatore per migliorare il latte umano per neonati fragili

Pastorizzatore per migliorare il latte umano per neonati fragili

Brevetto Città della salute e del Cnr per aumentarne qualità

TORINO, 15 dicembre 2024, 11:39

Redazione ANSA

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Un nuovo pastorizzatore per migliorare la qualità del latte umano, donato per i neonati fragili, è stato ideato e brevettato dai ricercatori della Città della salute di Torino e dal Cnr.
    Il latte delle mamme donatrici, usato per bimbi ricoverati in terapia intensiva e in patologia neonatale, se quello materno non è disponibile, viene oggi pastorizzato per garantirne la sicurezza microbiologica. Tuttavia è ormai dimostrato che il sistema attualmente in uso (pastorizzazione Holder, 62.5°C per 30 minuti) modifica il valore nutrizionale e riduce, in particolare, la capacità del latte umano di fornire difese e di stimolare il sistema immunitario del neonato rispetto al latte fresco, a causa dell'intenso danno termico.
    Risultato di alcuni anni di ricerche, pubblicate su riviste internazionali e appena presentate a un congresso europeo di Madrid, il pastorizzatore per piccoli volumi di latte (Low Volumes Milk Pasteurizer, Lo.V.Milk), basato su tecnologia High Temperature Short Time (Htst, 72°C per15 secondi) e brevettato dai ricercatori, il nuovo metodo è pronto per essere utilizzato da gennaio nella Banca del latte dell'ospedale Regina Margherita di Torino, in modo da fornire il latte non solo ai neonati critici dell'ospedale Sant'Anna, ma anche a quelli ricoverati nel dipartimento di Patologia e cura del bambino ospedale Regina Margherita di Torino (diretto da Franca Fagioli).
    La pastorizzazione Htst viene comunemente utilizzata per produrre il latte fresco bovino, perché consente di avere il miglior compromesso tra sicurezza microbiologica e qualità nutrizionale. Gli impianti industriali hanno però portate dell'ordine di tonnellate e non esistevano sistemi per pastorizzare piccoli volumi di alimenti liquidi, quali il latte umano. L'idea del piccolo pastorizzatore è nata dalla collaborazione dei neonatologi della Terapia intensiva neonatale universitaria (Alessandra Coscia e Enrico Bertino) e di un gruppo di ricercatori del Cnr (Laura Cavallarin e Marzia Giribaldi), e supportata dall'Associazione italiana banche del latte umano donato (Guido Moro), dall'associazione di Genitori piccoli passi e dalla Fondazione Venesio.
   

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