Si è svolta stamane a Roma una
manifestazione organizzata dal Comitato Docenti di Sostegno
(Cds), in rappresentanza di tutti i docenti specializzati nelle
attività di sostegno. L'evento ha visto la partecipazione di
migliaia di insegnanti provenienti da tutte le regioni italiane,
nonché la presenza di figure istituzionali nel mondo della
scuola ed è stata supportata dai sindacati Flc Cgil, Uil Scuola
Rua e Gilda. Alessio Golia, coordinatore nazionale del Cds,
afferma: "la decisione del governo di avviare i corsi di
specializzazione attraverso l'Istituto Indire, senza una
pianificazione territoriale adeguata, rischia di aggravare
ulteriormente la condizione di precarietà dei docenti di
sostegno inseriti nelle graduatorie al Centro-Sud, in
particolare in alcune aree già sature e caratterizzate da
migliaia di docenti non occupati. Prima di procedere, è
necessario avviare una seria programmazione su scala nazionale,
che tenga conto delle esigenze territoriali e delle peculiarità
dei diversi contesti. La situazione potrebbe diventare
drammatica senza un cambio di rotta nell'implementazione dei
prossimi decreti attuativi. Confidiamo nel buon senso del
ministro Giuseppe Valditara e delle altre figure ministeriali".
Il Cds ribadisce la necessità di un'azione tempestiva e
concertata per affrontare le criticità del sistema di sostegno,
garantendo una formazione efficace e un inserimento lavorativo
equo su tutto il territorio nazionale.
Replica il responsabile del Dipartimento Istruzione della
Lega Mario Pittoni, già presidente della commissione Cultura al
Senato: "i corsi Indire 2025 sul sostegno sono di fatto una
sperimentazione che, salvaguardando la qualità da garantire agli
studenti con disabilità, punta a rendere meno onerosa sia in
termini economici che di tempi la specializzazione sul sostegno
di chi ha maturato adeguata esperienza specifica, esattamente
come i Pas 2013 per l'abilitazione all'insegnamento. A chiederli
sono i diretti interessati, che da tempo lamentano costi e tempi
eccessivi per docenti che hanno già tre annualità di servizio
sul sostegno". "Ovviamente - spiega Pittoni - vanno gestiti in
modo da evitare assurde guerre tra poveri con chi ha concluso
cicli Tfa sostegno precedenti o è impegnato nel nono.
L'autonomia universitaria dà agli atenei un potere particolare
che il Governo di turno fatica a gestire, col risultato che i
corsi di specializzazione sul sostegno, come i percorsi
formativi abilitanti all'insegnamento, sono attualmente in gran
parte concentrati in alcune aree, totalmente scollegati dalle
necessità del territorio. E non essendo in un sistema federale,
sono impossibili interventi legislativi che non valgano per
l'intero Paese. Da qui le difficoltà, su cui ora - conclude
Pittoni - si è deciso di intervenire".
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