Colpo di scena all'udienza
preliminare per la morte di Andrea Demattei, lo studente di 14
anni rimasto incastrato con la sua canoa nel fiume Entella a
Chiavari (Genova) a gennaio 2023. La giudice Carla Pastorini ha
disposto di sentire in aula il consulente del pm che aveva
indicato le varie responsabilità dei vigili del fuoco
intervenuti quel giorno.
La procura aveva chiesto il rinvio a giudizio per due
istruttori e sei vigili del fuoco. Il consulente dovrà riferire
sulle effettive competenze, rapportate alle mansioni, della
squadra di terra e poi i concreti mezzi a disposizione dei
vigili e le concrete possibilità di usarli per estrarre il
giovane dalla canoa incastrata. "Mio nipote doveva essere
salvato per questo ora vogliamo giustizia", ha detto la nonna
della vittima Bianca Taddei fuori dall'aula.
Il ragazzino stava facendo allentamento con altri giovani.
Era rimasto in acqua per molto tempo ed era arrivato, in
condizioni critiche per l'ipotermia, al Gaslini dove era poi
morto due giorni dopo. "E' stata una decisione inaspettata",
sottolinea l'avvocato Rachele De Stefanis che assiste la madre
del ragazzino e la sorellina minorenne.
Gli imputati (difesi dagli avvocati Giorgio Zunino, Roberta
Barbanera, Nadia Solari, Silvia Morini e Guido Motta) sono i due
istruttori della Shock Wave sport, la società sportiva a cui era
iscritto Andrea, e sei vigili del fuoco (quattro della squadra
di Chiavari e due sommozzatori). Per il pm Francesco Cardona
Albini ci sarebbe stata una catena di errori: dal numero
insufficiente di istruttori sul posto e l'abbigliamento non
adatto, fino a un intervento in ritardo e manovre di salvataggio
scorrette.
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