In una Cannes che forse ha fin troppo deluso relegando ad eccezioni un discreto numero di film eccellenti, è naturale rivolgere lo sguardo alle altre sezioni in cerca delle "perle" che non si son colte.
Ecco una piccola classifica di film da non perdere, con la speranza che i distributori italiani non si lascino scappare l'occasione.
Della lista non fanno parte titoli più ovvi come quelli presentati fuori concorso con in testa i due eccellenti cartoon di quest'anno, INSIDE OUT della Pixar e IL PICCOLO PRINCIPE che verrà distribuito da Lucky Red.
- NAHID di Ida Panahadeh. UN CERTAIN REGARD. Seria candidata alla Caméra d'or la giovane regista iraniana mette in scena una condizione femminile ben poco nota nel suo paese (la difficoltà del divorzio e la conflittualità per i figli) e sceglie gli incredibili panorami del Mar Caspio per una storia di solitudine e di libertà che potrebbe sedurre un pubblico occidentale.
- ALIAS MARIA di José Luis Rugeles Garcia. UN CERTAIN REGARD. Siamo nel genere del cinema civile, ma il ritratto della guerriglia colombiana dal punto di vista di una ragazzina che deve far da balia in un campo militare al bambino del capo ha una freschezza tutta particolare. In un festival dominato dai ruoli femminili, la piccola Maria fa storia a sé.
- MADONNA di Shin Su-won. UN CERTAIN REGARD. Il cinema coreano ha abituato alla bellezza formale e ai temi intriganti. Qui il personaggio principale (ancora una donna) fa l'infermiera e accudisce un vecchio in fin di vita. Ma si ribellerà alla richiesta del figlio del vecchio che vuole donargli un trapianto di cuore mettendo fine alla vita di una prostituta incinta. Il tono morboso e l'ambivalenza dei sentimenti della donna fanno di questo thriller un modello da esportazione.
- THE OTHER SIDE di Roberto Minervini. UN CERTAIN REGARD. Il solo documentario della selezione spicca per la crudezza del racconto e per la sicurezza della mano creativa. Sprofondata nel mondo degli americani più retrivi e rancorosi, la cinepresa di Minervini esplora un'umanità dolente che trasforma la miseria in rabbia e voglia di rivincita.
- CIMITERO DI SPLENDORE di Apichapong Weerasethakul. UN CERTAIN REGARD. L'estasi onirica del più visionario regista asiatico porta lo spettatore in un doppio mondo: un ospedale militare e un antico cimitero la cui influenza sovrannaturale contagia i vivi. Sia i soldati ricoverati per una misteriosa malattia del sonno, sia l'infermiera che accudisce uno di loro.
- OKA di Suleymane Cissé. PROIEZIONI SPECIALI. Un nostalgico viaggio nel passato con cui sembra congedarsi l'anziano regista maliano. Rientrato nella sua città, Bamako, dopo un lungo esilio il protagonista vive con le sorelle e guarda smarrito al mondo brutale e cattivo che ha soppiantato un luogo di tolleranza e civiltà come fu il Mali fino ad appena pochi anni fa. Per chi ama l'esotismo non a buon mercato.
- TROIS SOUVENIRS DE MA JEUNESSE di Arnaud Desplechin. QUINZIANE DES REALISATEURS. Per molti è tra i più bei film di Cannes 2015 e certamente uno dei migliori della selezione francese. Un viaggio nel passato a scatole cinesi per un protagonista cresciuto lontano dalla Francia e capace di ritrovarsi. Un film "alla maniera di" nella tradizione parigina, ma con la leggerezza e il gusto di questo regista unico.
- IL NUOVISSIMO TESTAMENTO di Jaco Van Dormael. QUINZAINE DES REALISATEURS. In una Cannes cupa e piena di drammi, l'esilarante e trasgressivo buonumore surrealista di questo "contro vangelo" laico ha fatto rumore e il film è diventato in fretta un obiettivo di mercato con vendite all'ultimo rilancio. Dio abita a Bruxelles, ha una moglie brontolona e una figlia che non sopporta la popolarità di suo fratello Gesù. Catherine Deneuve è un improvvisato apostolo che sulla Croisette ha spopolato.
- MUSTANG di Deniz Gamze Erguven. QUINZAINE DES REALISATEURS. Un'altra rivelazione che per fortuna ha già un distributore per l'Italia. La scelta di ribellione e di libertà di cinque sorelle nel fondo della Turchia rurale. Costrette nella prigione di casa per aver dato scandalo in un mondo che non tollera emancipazione e modernità. Girato con mano sicura per piacere a un pubblico internazionale, il film rivela un vero talento e porta una ventata d'aria giovane in tutta la selezione.
- GREEN ROOM di Jeremy Saulnier. QUINZAINE DES REALISATEURS. L'unico film veramente di genere (ma con un tocco personale) in una selezione che ha in fretta rinnegato le tendenze di appena un anno fa. Una band punk viene sequestrata da un pugno di naziskin con massacro prevedibile. Ma l'adrenalina sale e il film mostra una bella compattezza che non cede a nessuna ovvietà. Da segnalare a un distributore in cerca di talenti.
- MEDITERRANEA di Jonas Carpignano. SEMAINE DE LA CRITIQUE. Con orgoglio il regista esordiente rivendica il suo passaporto italiano e la sua formazione cinematografica americana. Sulle tracce di un migrante che dal Burkina Faso arriva a Rosarno, scappa lungo l'Italia, cerca una diversa terra promessa, il film tocca con sensibilità e stile fin qui inediti un tema fin troppo dolorosamente noto.
- KRISHA di Trey Edwards Shults. SEMAINE DE LA CRITIQUE. Benchè ignorato nel palmarès della sezione, è l'autentica rivelazione di un grande talento, erede dello stile di John Cassavetes. Il ritratto intenso e violento di una donna senza più radici né senno che fa ritorno a casa cercando di ritrovare una normalità nella sua mente sconvolta rimarrà a lungo nella memoria come la protagonista, l'autentica Krisha.