Il caso Sanremo approda sul tavolo del Comitato tecnico scientifico. E' il ministro della Salute, Roberto Speranza, a coinvolgere gli esperti, chiedendo le indicazioni sul "protocollo di sicurezza per artisti e maestranze", sollecitato nei giorni scorsi dall'industria discografica. Speranza ribadisce che per gli spettacoli "che si svolgono nelle sale teatrali" valgono le norme previste dal Dpcm in vigore, "che consente lo svolgimento di spettacoli in assenza di pubblico", e invita il Cts a pronunciarsi "in tempo utile". Una data per una riunione non sarebbe stata ancora fissata: gli esperti attendono probabilmente il testo del protocollo sanitario e organizzativo che la Rai sta mettendo a punto in queste ore e che dovrebbe essere pronto all'inizio della prossima settimana. Domani a Viale Mazzini se ne parlerà anche in cda: all'ordine del giorno - a quanto si apprende - è prevista un'informativa su Sanremo.
L'orientamento del Cts è ribadire il no al pubblico in sala: su questo aspetto l'intenzione dell'azienda è escludere il pubblico pagante o a inviti, aprendo la platea dell'Ariston a circa 400 figuranti contrattualizzati, anche coppie di conviventi, considerati parte integrante dello spettacolo. Uno spettacolo televisivo, come hanno già chiarito Amadeus, la Rai e come sottolinea oggi anche il direttore di Rai1 Stefano Coletta: "Andrà in onda uno show dall'Ariston e sarà protocollato come evento televisivo. Abbiamo lavorato con la prefettura, con la Asl di Imperia per farlo. Sotto l'egida del Dpcm Sanremo potrà essere meno rischioso. Attenersi al decreto garantisce il rispetto di regole molto strette". Un festival, dunque, "in grandissima sicurezza" che metterà "al primo posto la salute di tutte le persone coinvolte". Fare Sanremo, dice ancora il direttore della rete ammiraglia, è anche un modo per "pensare al pubblico: la quota di evasione e intrattenimento noi al pubblico la dobbiamo".
Se la Fimi, che con Afi e Pmi aveva scritto al governo, è soddisfatta ("Speranza chiede a Cts protocollo sanitario per artisti. Accolta la richiesta delle associazioni dei discografici", twitta il ceo Enzo Mazza), la Slc Cgil chiede "rigore estremo" nell'applicazione delle regole al festival, evitando "soluzioni 'fantasiose fantasiose' e potenzialmente rischiose per la sicurezza delle lavoratrici e dei lavoratori", ma riconosce anche che "l'apertura del Teatro Ariston e l'estrema visibilità del programma televisivo accendono i riflettori sull'intero settore dello spettacolo e sul rischio di desertificazione che corre a fine pandemia".
Intanto, nel giorno in cui Amadeus annuncia - in un'intervista alla Stampa - che Naomi Campbell sarò co-conduttrice della prima serata e parlerà anche della "sua amicizia con Nelson Mandela" e delle "sue battaglie per i diritti civili contro il razzismo", scoppia la grana Ibrahimovic. Dopo la lite in campo con Lukaku alla fine del primo tempo del derby di Coppa Italia tra Inter e Milan, con tanto di insulti e di (successiva) espulsione per il fuoriclasse svedese del Milan, in tanti sul web chiedono che che Ibra venga escluso dal cast di Sanremo dove è stato annunciato come ospite fisso. "Il razzismo dovrebbe essere combattuto in tutti gli ambiti. Ibra_official fuori da #Sanremo2021. Sarebbe un gesto di civiltà forte e un forte messaggio a tutti i provocatori e razzisti", si legge su Twitter, mentre vola l'hashtag #ibranograzie. Parla di "insulti razzisti" anche il vicepresidente del Senato, Ignazio La Russa, che nota: "L'obiettivo è l'audience, l'audience vince su tutto. Figurarsi se levano Ibra che dopo questa lite è ancora più popolare. Anzi, credo che chiederà un aumento di cachet".
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