"Credo nell'empatia, nella possibilità di entrare nella vita di altre persone capirne i sentimenti, le ragioni, i problemi - e condividerli. E credo che l'empatia ci aiuti molto a capire nella diversità che esiste".
Germanista appassionato, grande esperto di di Holderlin di cui aveva pubblicato le opere con i Meridiani della Mondadori, Luigi Reitani, morto oggi a 62 anni di Covid, spiegava cosi l'attualità del poeta tedesco da lui tanto amato. "Era un ribelle in un mondo che disattese le speranze", diceva. Leggere Hölderlin, sottolineava gentile, "significa calarsi dentro la vita di un ragazzo che aveva 19 anni quando arriva la rivoluzione francese. C'è la prospettiva di un mondo diverso, non solo nella politica dove ci si aspetta un allargamento dei diritti, ma anche nei valori sociali e nei rapporti umani". E la letteratura, spiegava il professore che per quattro anni, dal 2015 al 2019 aveva lasciato la sua Università, l'ateneo di Udine per dirigere l'istituto italiano di Cultura a Berlino, "serve a vivere vite diverse dalla propria. Saremmo molto più poveri, condannati nella nostra breve esistenza nel dove siamo oggi qui e ora. Con la letteratura viaggiamo, scopriamo nuovi mondi appaghiamo il desiderio di andare altrove. Non si viaggia soltanto spostandosi fisicamente, ma anche con la fantasia, con l'immaginazione, con le parole. La letteratura apre nuovi mondi nel passato e storie straordinarie". Apprezzatissimo a Berlino, dove oggi lo piange l'ambasciatore Armando Varricchio, Reitani, nato a Foggia nel 1959, dopo l'esperienza in Germania era tornato a vivere a Udine, sua citta d'elezione, dove tra l'altro dal 2008 al 2013 aveva ricoperto l'incarico di assessore alla cultura.
Si era laureato in lettere all'Università di Bari con una tesi sullo scrittore austriaco Arthur Schnitzler, e aveva proseguito la sua formazione a Vienna come allievo di Wendelin Schmidt-Dengler. Dal 1991 il trasferimento all'università di Udine, dove era diventato ordinario di letteratura tedesca nel 2005. Visiting professor alle Università di Klagenfurt e Basilea, è stato membro del comitato scientifico del Freies Deutsches Hochstift di Francoforte. In Italia era anche membro del Dottorato internazionale di Studi germanici e e slavi dell'Università di Roma La Sapienza e Direttore editoriale dell'Istituto Italiano di Studi Germanici. Per il contributo dato alla diffusione della cultura austriaca in Italia nel 2010 è stato insignito dell'Ordine al merito della Repubblica austriaca. La sua attività di traduttore e critico acquista risonanza con la pubblicazione, nel 2001, della sua edizione commentata di Tutte le liriche di Friedrich Hölderlin per i Meridiani Mondadori, lavoro per cui nel 2002 riceve il premio Mondello per la traduzione letteraria, e al quale seguirà nel 2019 un secondo volume dedicato a Prose, teatro, lettere. Ha collaborato come critico letterario con riviste e quotidiani, tra cui il domenicale del «Sole 24 Ore». Dal 2013 dirigeva assieme ad Annalisa Cosentino la collana di classici centroeuropei "Gli anemoni" (Marsilio).
Tra i suoi tanti lavori anche la cura e la traduzione di opere di diversi autori di lingua tedesca novecenteschi e contemporanei, da Ingerborg Bachmann a Thomas Bernard, da Elfriede Jelinek ad Arthur Schnitzle. Reitani lascia la moglie e due figlie.
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