"Sogno di innamorarmi e di poter sognare ancora": lo confessa Massimo Ranieri, 71 anni, nel corso della presentazione del suo nuovo album, il primo di inediti scritti per lui a 25 anni dal precedente, che si intitola 'Tutti i sogni ancora in volo', in uscita il 18 novembre per Ra.Ma 2000 International/ Ada Music Italy - Warner Music Group. L'amore per la musica emerge con prepotenza in un caleidoscopio di generi, nella varietà dei testi e nella cura con cui sono state scelte le dodici canzoni. La lista di autori che hanno partecipato con la loro arte alla realizzazione di questo prezioso disco va letta tutta d'un fiato: Bruno Lauzi, Ivano Fossati, Pacifico, Pino Donaggio, Giuliano Sangiorgi, Franco Fasano, Gianni Togni, Giuliano Baldassi, Gerardo Di Lella e i fratelli Carlo e Niccolò Verrienti, che firmano quattro pezzi con la loro leggerezza, solo apparente, tra i quali il singolo appena uscito, accompagnato da un videoclip a cartoni animati, 'Lasciami dove ti pare'.
E poi c'è Fabio Ilacqua che ha scritto l'intensa 'Lettera di là dal mare' (VIDEO), inclusa nella tracklist dell'album, con la quale Massimo Ranieri ha conquistato il Premio della Critica al Festival di Sanremo 2022 riscuotendo un consenso plebiscitario.
Massimo Ranieri 'Lettera di là dal mare' - IL VIDEOCLIP
L'ultimo lavoro discografico, che ha avuto una lunga gestazione, è frutto della consolidata collaborazione con Gino Vannelli che, dopo aver realizzato il precedente lavoro di Ranieri, 'Qui e adesso', ha prodotto e curato qui gli arrangiamenti. Una delle perle dell'album è "una poesia autobiografica e meravigliosa di Bruno Lauzi, un piccolo gigante che ho avuto l'onore di conoscere", spiega Ranieri, raccontando di quando, in un ristorante di Milano, Lauzi gli fece ascoltare 'Almeno tu nell'universo', cantata molti anni dopo da Mia Martini. "Non era il momento per me di interpretarla", ricorda oggi, ripercorrendo gli anni in cui aveva lasciato la musica per il teatro. Al ristorante Ranieri era infatti, in quell'occasione, insieme a Giorgio Strehler. A16 anni dalla sua scomparsa, Lauzi viene omaggiato scovando questa poesia, su musica di Franco Fasano, con un tocco di mambo nell'arrangiamento di Vannelli.
La caduta dal palco del teatro Diana mentre si esibiva nella sua Napoli ha costretto Massimo Ranieri ad un lungo stop, quasi un altro lockdown forzato. "Mi sono fratturato 4 costole, polso e omero. Ho capito che mi dovevo fermare, che non sono più un ragazzino. La mentalità è da 30enne ma il fisico no. Le mie corsette sul lungotevere però - sorride - non me le toglie nessuno. Io solo so quante notti non ho dormito dopo quella caduta, non voglio rivedere quel video, ma è stata una manna dal cielo. E' andata bene", sospira riferendosi al rischio enorme corso.
In una pausa sul set della fiction che sta girando per Mediaset e in attesa di definire un nuovo show targato Ballandi per la prima serata di Rai1, il cant-attore confessa: "A volte mi sento stanco ma annoiato mai. Poi si apre il sipario ed è sempre come la prima volta. Mi diverto, ringraziando Dio mi diverto ancora". In attesa di partire con il nuovo tour e proporre per la prima volta in versione live i pezzi del nuovo album, parla di futuro e dei tanti 'sogni ancora in volo', titolo anche del libro autobiografico tratto da un verso della sua celebre canzone 'Perdere l'amore'. Tra tutti, ne cita uno, dominante: "Incidere il prossimo disco cantando con l'accompagnamento di un'orchestra di 120 elementi". Qualcuno nota che non ci sono tappe del tour nei giorni di Sanremo. "Nessuna chiamata", chiarisce Ranieri che, come confessato a febbraio, sogna sempre l'Ariston, un domani, chissà, anche da direttore artistico del Festival.
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