"Eravamo liberi, anche mentalmente. Torino è stata una figata incredibile". C'erano gioia e soddisfazione nelle prime parole che i Maneskin hanno rivolto ai giornalisti al termine del live davanti a 13mila persone al Pala Alpitour. "Ci aspettavamo leggermente meno coinvolgimento, invece la risposta è stata notevole, da paura", ha detto Damiano. Due ore di concerto che hanno lasciato senza fiato il palasport sold out, in questa seconda tappa italiana del "Loud Kids Tour", riproposto dopo il nuovo album "Rush", uscito il 20 gennaio e balzato al primo posto in classifica in 15 paesi e in top in 5 in 20 paesi. L'album, prodotto da Max Martin e Fabrizio Ferraguzzo, ha raggiunto oltre 700 milioni di stream.
A dare il via alle danze "Don't wanna sleep", cui hanno fatto seguito titoli che suonano come manifesti nella produzione della band romana, come "Gossip" - che vede nella versione studio la straordinaria collaborazione del leggendario Tom Morello - e "Zitti e buoni", pezzo, quest'ultimo, con cui due anni fa la band ha vinto il festival di Sanremo e l'Eurovision Song Contest. E subito dopo è stata la volta di "Own my mind" e "Supermodel", in un live costellato di talento, il cui ritmo è stato trainato anche dall'iconica ballad rock "Coraline". Damiano, Victoria, Thomas ed Ethan, quei 'ragazzacci' in total black by Gucci, dopo il successo di Pesaro non potevano che bissare anche a Torino.
Il loro sound inconfondibile, affiancato alla vocalità graffiante del frontman, ha permesso loro di sperimentare anche in acustico, con "Vent'anni" e "Torna a casa", per poi riappropriarsi dell'elettrico tuonando con "Beggin", Gasoline", "Mammamia". A fare da cornice allo show una produzione innovativa composta da oltre 300 corpi illuminati e quasi 40 universi di programmazione, il tutto sorretto da una struttura di oltre 150 metri, per un peso complessivo di 40 tonnellate. Rock potente, accompagnato da uno spettacolare disegno di luci, in cui la band ha presentato anche altri brani dell'ultimo album, come "Baby Said" e "Bla bla bla", che mostrano tutta la spavalderia del rock'n'roll o l'impetuosa "Kool Kids".
Un climax ascendente arrivato fino ad "I wanna be your slave", tra le hit del momento eseguita anche nel travolgente bis subito dopo "The Loneliest" e che, prima della fine del concerto, ha permesso alla band di continuare la tradizione, ospitando sul palco un gruppo di spettatori, diventati parte attiva del live. Trasgressivi, poliedrici, dannatamente veri: aggettivi scritti a caratteri cubitali nel biglietto da visita della band fin dagli inizi di questa favola bella, a X Factor, esibito poi in tutto il mondo.
Ora, però, è già ora di pensare alle prossime tappe di un tour destinato al sold out, tra Olanda, Belgio, Germania e Francia, per poi tornare in Italia con Bologna, Firenze, Roma, Napoli, Bari, Assago e nuovamente in Europa. E, infine, a luglio negli stadi di Trieste, Roma e Milano, ultime destinazioni di un tour ad alto tasso adrenalinico, che vedrà i Maneskin protagonisti in 32 concerti nei più grandi palazzetti d'Europa.
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