(ANSA) - ROMA - Con 75 opere, tra dipinti, sculture, grafiche e oggetti di design, realizzate da Angelo Bozzola e dagli altri protagonisti del Movimento dell'Arte Concreta (Mac, fondato nel 1948), va in scena una grande rassegna, allestita dal 28 novembre al 21 febbraio a Legnano (Milano), negli spazi di Palazzo Leone da Perego. Esposte le astrazioni di Bruno Munari, Gianni Monnet, Gillo Dorfles, Atanasio Soldati, Augusto Garau che ricostruiscono dieci anni di sperimentazione e confronto tra anime tanto diverse, senza chiusure o regole, per cercare strade espressive lontane sia dalla figurazione (legata all'impegno politico) sia dall'informale.
L'importante rassegna, che si intitola 'L'armonia della forma. Angelo Bozzola e il Movimento Arte Concreta (1948-1958)', presenta una selezione dalla Collezione del MaGa di Gallarate e segna l'avvio di una collaborazione tra i due comuni, al fine di creare un vero e proprio polo per le arti contemporanee dell'area metropolitana e dell'alto milanese, capace di potenziare e razionalizzare l'offerta culturale territoriale esistente. Promossa dal Museo MaGa in collaborazione con la Fondazione Angelo Bozzola, la mostra approfondisce quindi il dialogo intercorso alla meta' del '900 tra il movimento milanese dell'Arte Concreta e l'artista novarese Angelo Bozzola (1921 - 2010), che vi aderi' nel 1954, diventando uno dei suoi piu' importanti esponenti. La curatela di Chiara Gatti ha puntato per questo a ricostruire, con opere puntuali, la genesi e lo sviluppo delle ricerche del Mac interamente volto a sviluppare un'arte non figurativa, ma ricco di stimoli per chiunque si avvicinasse alla sua linea astratta.
La mostra prende le mosse proprio dalle prime opere 'concrete' di Bozzola, caratterizzate da forme smussate, da ovali che traevano ispirazione da reminiscenze naturalistiche, messe a confronto con quelle dei fondatori dell'Arte Concreta. L'attenzione del percorso si concentra sullo sviluppo di un concetto formale operato da Bozzola, individuabile in una 'forma-modulo' in bilico fra pittura e scultura, con strutture primarie che si aprono come ventagli, si moltiplicano, s'incastonano fra loro, per edificare forme sempre piu' articolate. Del resto, Bruno Munari nel 1951 scriveva: "Avremo un mondo in cui ogni cosa avra' le sue proporzioni armoniche. Ogni oggetto, ogni cosa ci dara' questo messaggio di armonia". Cosi', gli artisti del Mac, affascinati da un desiderio di raggiungere misura e bellezza assolute, hanno proseguito lungo il solco della sintesi, alla ricerca di valori plastici, grafici e cromatici in grado di sganciarsi da qualsiasi nesso figurativo e contenuto narrativo. Un risultato questo che portera' a geometrie incontaminate che, in mostra, vedono nuovamente dialogare Bozzola con i compagni dell'Arte Concreta, all'insegna di un ideale condiviso di forma astratta. A completare il percorso, c'e' infine la sezione dedicata al design e alla produzione di elementi d'arredo, mentre nei giardini di Palazzo Leone da Perego, diventati anch'essi spazi espositivi, sono allestite le opere monumentali di Angelo Bozzola, come 'Progressione in ferro' del 1966.
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