Apre il 30 settembre a Firenze la
mostra di Jenny Saville: sarà al Museo 900 ma anche nel Salone
dei 500 di Palazzo Vecchio che ospiterà 'Fulcrum'. L'esposizione
è in programma fino al 20 febbraio anche al Museo dell'Opera del
Duomo, al Museo degli Innocenti e a Casa Buonarroti: un
centinaio le opere in mostra, in un incontro tra antico e
contemporaneo. Il progetto è a cura di Sergio Risaliti,
direttore del Museo Novecento, promosso dal Comune di Firenze.
Nelle sale del Museo Novecento sarà esposta una serie di
dipinti e disegni dagli inizi del Duemila fino agli ultimi mesi.
Il Museo dell'Opera del Duomo ospiterà 'Study for Pietà'. A Casa
Buonarroti spazio ai disegni 'Study for Pietà I' e 'Mother and
Child Study II': non mancano poi dipinti come 'Aleppo' e
'Compass'.
"La mostra di Jenny Saville, con la sua fisicità prepotente
ed esibita, con la sua carnalità esasperata, con le figure
abbrutite, affaticate dalla vita e dalle sue avversità, sembra
creare una frattura con la potenza composta delle sculture e
degli affreschi cinquecenteschi che custodiscono la maestosità
del Salone dei Cinquecento" ha detto il sindaco Dario Nardella
presentando il progetto, presente anche l'artista a cui ha
consegnato le Chiavi della città. "L'esperienza che ho fatto a
Firenze - ha detto Saville - è stata bellissima. Tutte le
persone con le quali ho lavorato mi hanno fatto rendere conto,
ancora una volta, di quanto gli italiani siano un grande
popolo". Saville ha parlato anche della correlazione tra le sue
opere e i maestri del Rinascimento italiano, in particolare con
alcuni grandi capolavori di Michelangelo. La pittrice ha
spiegato "che 'dialogare' con Michelangelo è stato meraviglioso,
l'ho sempre considerato il più grande maestro dell'arte, capace
di esprimere l'arte al massimo: adesso lui fa parte di me
stessa, è dentro di me".
Questo progetto, ha aggiunto, "ha avuto inizio a Venezia
quando ho incontrato Sergio Risaliti, che mi ha invitato a
venire a Firenze. Io c'ero stata da adolescente con mio zio,
artista e storico dell'arte. È stato grazie a lui che ebbe
questa visione dell'arte". Una menzione speciale per Casa
Buonarroti, "la mia casa ideale, il mio luogo del cuore".
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