A Roma il Museo Nazionale Etrusco di
Villa Giulia ospita fino al 9 luglio la mostra "Felice Barnabei.
Centum Deinde Centum. Alle radici dell'archeologia nazionale",
dedicata al fondatore del Museo. L'esposizione si inserisce tra
le tante iniziative culturali organizzate per le celebrazioni
del centenario della scomparsa di Barnabei, il 29 ottobre 1922.
Curata da Maria Paola Guidobaldi, Valentino Nizzo e Antonietta
Simonelli, la mostra è un racconto dell'articolata vicenda
privata e istituzionale di Felice Barnabei, ricca di successi ma
anche di battaglie e delusioni, in cui la storia personale di un
uomo colto e fuori dal comune si intreccia con la storia della
nostra Nazione. E' un omaggio all'archeologo e all'uomo politico
Barnabei, che nel 1889 fondò il Museo Nazionale Romano e quello
Etrusco di Villa Giulia, e alle sue imprese, tra tutte la
promozione delle moderne leggi italiane di tutela del patrimonio
culturale. La mostra è organizzata dal Museo Nazionale Etrusco
di Villa Giulia con il patrocinio del comune di Castelli, in
provincia di Teramo, dove nacque Felice Barnabei, con il quale
il Museo ha sottoscritto la convenzione Tular Rasnal che
consente a tutti i residenti riduzioni sull'acquisto del
biglietto o dell'abbonamento al Museo.
Oltre alla mostra il Museo Nazionale Etrusco a Villa Giulia
presenta anche il rinnovato Tempio etrusco-italico di Alatri,
gioiello architettonico e monumento alla memoria e alla
didattica. Realizzato alla fine dell'800 il Tempio è considerato
uno dei primi e avveniristici esempi di open air museum al
mondo; il suo restauro, durato due anni e compiuto dopo 50 anni
dal precedente intervento, ha portato alla luce le sue
eccezionali decorazioni scultoree e le partiture
architettoniche. «Dai lavori di restauro, consolidamento e
invulnerabilità sismica, frutto della sinergia di tante risorse
umane e finanziarie - ha commentato l'architetto Angela Laganà,
responsabile Ufficio Tecnico - sono emersi altri elementi che
necessitano i nostri interventi come ai condotti sotterranei.
Ora stiamo lavorando per rendere il tempio accessibile e per
trasformarlo in una Macchina del Tempio».
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