Nel progetto Uffizi
Diffusi la Madonna del Baldacchino di Raffaello ritorna per la
prima volta a Pescia (Pistoia) dopo 326 anni facendo una
'trasferta' da Palazzo Pitti al Duomo della cittadina dal 7
maggio al 30 luglio. E' una grande pala realizzata dall'Urbinate
tra il 1506 e il 1508 e fu acquisita dopo la sua morte
dall'amico e suo esecutore testamentario Baldassarre Turini
(1481-1543), alto prelato della Santa sede nonché esponente di
spicco della comunità pesciatina. L'opera Rimase a Pescia fino
alla fine del '600 quando il granduca Ferdinando de' Medici la
volle di nuovo nella sua reggia.
Grazie a un progetto degli Uffizi insieme alla Diocesi e
alla Fondazione Caript, da domani il dipinto sarà di nuovo
esposto nel luogo di culto che lo accolse per oltre 150 anni.
L'opera a Firenze è esposta nella Galleria Palatina di Palazzo
Pitti. A Pescia sarà visibile nella Cattedrale e verrà posta a
confronto con la copia commissionata al pittore Pier Dandini,
alla fine del XVII secolo, per sostituirla col ritorno
dell'originale a Firenze. Raffaello la realizzò su commissione
della famiglia Dei con destinazione la basilica di Santo Spirito
a Firenze ma non vi andò mai. Baldassarre Turini ne venne in
possesso pochi anni dopo. A Pescia il dipinto fu posto in Duomo,
sull'altare della cappella-mausoleo dei Turini che lo stesso
Baldassarre aveva fatto erigere anche per accogliere degnamente
la pala dell'Urbinate. La Madonna del Baldacchino che vi rimase
fino al 1697. Per il vescovo Roberto Filippini "sarà occasione
di ripercorrere un arco di storia dell'arte fra i più suggestivi
e fecondi e di poterlo situare in una avventura architettonica
religiosa di straordinario interesse quale la Cattedrale".
Il direttore degli Uffizi Eike Schmidt ricorda che "il
criterio principale di Uffizi diffusi è ricostruire tessuto
storico e vicende artistiche nei centri in cui si espongono le
opere". Il presidente della Fondazione Caript Lorenzo Zogheri
evidenzia "il rilievo culturale" del progetto e "l'opportunità
di valorizzare Pescia e la Valdinievole col loro grande
patrimonio artistico, storico e naturalistico".
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