Il sottosegretario di Stato alla
Cultura, Vittorio Sgarbi, d'intesa con la Soprintendenza
Archeologia Belle Arti e Paesaggio per le province di Chieti e
Pescara e il Comune, effettuerà un sopralluogo a Penne
(Pescara), "per verificare Stato dei monumenti e dei musei che
mi sono sembrati in insopportabili condizioni di degrado. Il
sottosegretario, intanto, solleva il problema delle opere
custodite all'interno del Mamec, il Museo di arte moderna e
contemporanea, sottolineando che "occorre stabilire i tempi per
un vero percorso museale e verificare anche sul piano
giudiziario la presenza di opere donate al Museo".
"Ho accertato il rilievo della donazione di Remo Brindisi, la
cui storia è conosciuta, anche in una corretta prospettiva
storica - dice Sgarbi - e ho purtroppo verificato che gran parte
della Donazione Galluppi (55 opere quasi tutte del Novecento) è
costituita da opere palesemente false, realizzate in modo
trasandato e senza dati certi di provenienza".
"I nomi proposti in modo ingannevole, cosa che presuppone,
una imperizia nell'acquisto da parte del Galluppi, prima che una
responsabilità da parte dell'amministrazione che non ha fatto
gli opportuni accertamenti - prosegue - sono quelli degli
artisti più significativi dell'arte italiana della fine
dell'Ottocento e dei primi del Novecento. Arte italiana e
europea: Antonio Mancini, Giuseppe Palizzi, Umberto Boccioni,
Giacomo Balla, Paul Klee, Joan Miró, Enrico Prampolini. Tutti
inesorabilmente falsi. Si salvano un dipinto di Mafai,
documentato nel 1967 a Palazzo Strozzi nella mostra curata da
Ludovico Ragghianti, e probabilmente l'opera di Filippo De
Pisis. Per opere di tale rilievo non bastano né collezionisti nè
storici pennesi. Attraverso la Sovrintendenza - conclude Sgarbi
- disporrò una ispezione e una perizia dei dipinti esposti con
attribuzioni ingannevoli".
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