"Posso dire che la comunicazione dei
primi cinque artisti di ogni serata, compresi i finalisti, non
seguirà un ordine legato alla reale classifica, ma sarà
randomico. Non si saprà, quindi, chi ha ottenuto più voti. In
questo modo sarà più sorprendente la proclamazione del
vincitore". Lo dice Carlo Conti, direttore artistico e
conduttore del festival di Sanremo, in un'intervista con La
Freccia, il magazine di bordo di Fs Italiane, di gennaio.
Conti conferma che "Selvaggia Lucarelli ci sarà, ma non come
co-conduttrice del Dopofestival, bensì nel ruolo di ospite fissa
per commentare a caldo le serate".
Quanto al cast e al peso delle major sulle scelte del
direttore artistico, "non è vero che influiscono, è solo una
questione di catalogo: qualche anno fa ciascuna aveva 50
artisti, ora siamo sui 150 circa. Le major - sottolinea Conti -
presentano il maggior numero di proposte di livello, ovviamente.
E chi ha i cantanti più forti è avvantaggiato, è una questione
di mercato. Credo comunque che ci sia stato un buon equilibrio
tra le etichette più famose e quelle indipendenti. Nei pezzi in
gara è rappresentato un po' di tutto".
Con 30 artisti in gara, le serate saranno a ritmo serrato:
"Ci sarà ovviamente margine per gli ospiti e per fare altro.
Avendo reintrodotto il Dopofestival, al massimo andremo avanti
fino all'una: la pubblicità è stata venduta fino a quell'ora. Ma
cercherò di finire a un orario decente per passare la linea ad
Alessandro Cattelan".
Si è parlato anche degli esclusi: "Colgo l'occasione per
sottolineare che Tommaso Paradiso, Sfera Ebbasta e Tiziano Ferro
non hanno presentato nulla per Sanremo perché avevano altri
progetti", spiega ancora. Ferro è però tra gli autori del pezzo
di Massimo Ranieri. "Sì. L'ho scoperto dopo: quando ascolto una
canzone non vado a vedere chi l'ha scritta, non voglio essere
influenza- to. Alla fine, ho visto che Blanco firma tre brani,
uno pure con Mahmood. Tra gli autori figurano anche Tropico e
Calcutta". Sul fronte co-conduzioni, dice, "siamo ancora in alto
mare".
Infine uno sguardo al 2025: "In primavera, invece di
riproporre prodotti consolidati come I migliori anni e Top
Dieci, col mio gruppo di lavoro abbiamo tirato fuori Come prima,
più di prima, una sfida tra soubrette che sono state grandi
protagoniste del varietà, ma ora lavorano principalmente come
opinioniste. Non un talent show, ma uno show talent con una
giuria che le voterà. Sarà una gara pepata".
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