Un'esposizione di documenti scritti
e fotografici, videofilmati, testimonianze orali e schede
storiche sui crimini perpetuati dai nazifascisti in Italia e
all'estero sulla popolazione civile e sui militari italiani:
5.872 episodi che causarono 24.409 vittime. È la mostra
'Nonostante il lungo tempo trascorso... Le stragi nazifasciste
nella Guerra di Liberazione 1943 - 1945', inaugurata, questa
mattina, al museo del Risorgimento di Torino. Si tratta di
un'iniziativa a cura dello Stato maggiore difesa e Procura
generale militare presso la Corte militare di appello, con
l'Alto patronato del presidente della Repubblica e con la
collaborazione dell'amministrazione comunale. Curatore è Marco
De Paolis, procuratore generale militare presso la Corte
militare di appello.
La mostra arriva a Torino dopo diverse tappe in altre città
italiane. "L'idea nasce da un mio progetto che è quello di
costruire un centro di documentazione stabile sui crimini e i
processi - spiega De Paolis - perché questo processi,
soprattutto negli ultimi vent'anni hanno raccolto grande
materiale anche storico, oltre che giudiziario, che mi è
sembrato utile mettere in esposizione". Presenti al taglio del
nastro le autorità civili e militari. "Questa mostra fa luce sul
famoso armadio della vergogna che negli anni Sessanta conteneva
centinaia di fascicoli su crimini nazifascisti - afferma
l'assessora alla cultura di Torino Rosanna Purchia -. Una mostra
che serve per non dimenticare".
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