Una scultura in marmo statuario che
raffigura il mito di Narciso, il bellissimo cacciatore figlio
del dio Cefiso e della ninfa Liriope, che apre a una profonda
riflessione tra ciò che si percepisce e quello che è: la nuova
opera di Jago, "Narciso", viene inaugurata domani dalle 10 allo
Jago Museum di Napoli, alla Sanità.
Il significato dell'opera è tuttavia lasciato
all'interpretazione dello spettatore, come accade spesso nel
lavoro dello scultore Jago, che da maggio ha un museo con le sue
opere nella Chiesa di Sant'Aspreno ai Crociferi nel centro del
quartiere storico di Napoli, dove negli ultimi anni si sta
vivendo una forte rinascita sociale e culturale, anche grazie
all'arte.
L'immagine data da Jago in Narciso è un'immagine alterata,
che evidenzia la differenza tra ciò che appare in superficie e
la complessità dei pensieri e delle emozioni che si celano
dietro. Il mito, intessuto nell'opera, apre al tema della
mancanza di autostima: nonostante la sua straordinaria bellezza
esteriore, Narciso cela un vuoto interiore e rifugge il contatto
umano.
L'opera arricchisce la collezione dello Jago Museum: si può
accedere alla giornata di inaugurazione prenotando sul sito
bit.ly/MuseoJago, avendo così l'accesso anche al Figlio Velato,
custodito presso la Basilica di San Severo fuori le mura.
L'apertura della Chiesa di Sant'Aspreno ai Crociferi e dello
Jago Museum, con la creazione di un vero e proprio polo
culturale all'ingresso di Borgo Vergini, ha avuto anche ricadute
occupazionali, con circa dieci giovani del quartiere che
gestiscono i luoghi prendendosene cura, garantendone l'apertura
quotidiana e la possibilità di effettuare visite guidate ogni
ora.
Dal 9 dicembre sarà poi inaugurato nello stesso quartiere di
Napoli il percorso "Lucis in Fundo" un tour guidato al Rione
Sanità dai giovani della cooperativa La Sorte che si articola
tra le bellezze antiche e contemporanee. Il percorso si aggiunge
all'offerta culturale che permette di scoprire il rione e i suoi
luoghi recentemente aperti, come la chiesa dei Cristallini (la
chiesa Blu), la Basilica di San Severo con l'opera "Il Figlio
Velato" ma anche il borgo dei Vergini, il palazzo dello
Spagnuolo e i murales del quartiere.
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