"È una richiesta che abbiamo
sostenuto con convinzione fin dal primo momento. I monasteri
sono parte integrante e attiva della nostra identità. Sono
luoghi che nei secoli hanno rappresentato elementi centrali
della vita dei territori e delle comunità italiana. Ogni
monastero è stato un faro di cultura che ha trasmesso una grande
storia e, inoltre, sono scrigni di arte e bellezza. Per questo è
doveroso sostenere questa aspirazione". Così il ministro della
Cultura, Gennaro Sangiuliano, al termine della riunione che si è
svolta al MIC sulla candidatura all'Unesco degli "Insediamenti
benedettini altomedievali in Italia".
In "corsa" per il riconoscimento sono il monastero di Subiaco,
quello di Montecassino e poi San Vincenzo al Volturno, San
Pietro al Monte a Civate, Sacra di San Michele, San Vittore alle
Chiuse di Genga, Sant'Angelo in Formis, Santa Maria di Farfa.
Il progetto di candidatura mira a testimoniare, attraverso
l'insieme degli 8 complessi, la nascita del fenomeno benedettino
in connessione con l'evoluzione dell'architettura religiosa, con
la trasmissione del sapere in Europa. Il percorso di candidatura
condiviso con gli organi politici prevede l'invio a Parigi del
dossier completo nel 2026 per la valutazione finale nel Comitato
del Patrimonio Mondiale del 2027.
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