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Addio a Di Mauro, una vita per l'arte a Torino

Addio a Di Mauro, una vita per l'arte a Torino

Al Mau e all'Accademia Albertina, 'era un punto di riferimento'

TORINO, 30 luglio 2024, 17:23

Redazione ANSA

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"La sua continua attività di ascolto e promozione dei giovani artisti e degli studenti e l'esperienza del Mau-Museo di Arte Urbana di Torino ne hanno fatto negli anni un imprescindibile punto di riferimento, di cui in molti sentiranno la mancanza". Così l'Accademia Albertina commenta la scomparsa, all'età di 64 anni, di Edoardo Di Mauro, critico d'arte di rilevanza nazionale, membro del Comitato scientifico della Nuova Aica Italia (sezione italiana dell'Associazione Internazionale Critici d'Arte), titolare della cattedra di Storia e Metodologia della Critica d'Arte e di quella di Metodologia e Tecniche delle Arti del Contemporaneo. È stato direttore dell'Accademia dal 2020 al 2023 e direttore artistico del Mau.
    "La sua attività di critico d'arte - ricorda - è stata incentrata principalmente sulle vicende artistiche del secondo dopoguerra, con una particolare specializzazione per l'ultimo quarantennio, sulle controculture giovanili e le culture metropolitane, il muralismo, il graffiti-writing e l'arte pubblica".
    Nato a Torino da una famiglia italo-greca residente ad Alessandria d'Egitto, forzatamente trasferitasi in Italia nel 1957, dopo aver conseguito una laurea in Lettere dal titolo 'Marinetti ideologo' all'Università di Torino, sotto la guida del professore Marziano Guglielminetti, comincia presto una carriera militante nel campo dell'arte contemporanea e delle politiche culturali. Partecipe sin dagli anni Settanta del Novecento ai movimenti controculturali e alternativi più importanti, dopo aver attraversato la scena punk inglese e italiana, come critico musicale, e come scrittore, attore e organizzatore la scena cinematografica indipendente torinese, sceglie di radicare il proprio interesse scientifico, curatoriale e critico nel mondo delle nascenti controculture metropolitane, come il graffiti-writing e la street culture, diventando uno dei critici d'arte militanti più attenti ai fenomeni giovanili e alle nuove tendenze dell'arte contemporanea. È stato condirettore artistico alla Galleria d'Arte Moderna di Torino, dall'aprile 1994 a febbraio 1997.
    Per rispettare le volontà della famiglia, non ci sarà la camera ardente nel Salone d'Onore dell'Accademia Albertina.
   
   

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