"Per i miei lettori, e le mie figlie,
ogni giorno mi sveglio, bevo il caffè e inizio a scrivere". È
con questa sua citazione che le figlie della scrittrice per
ragazzi Sabina Colloredo, Zoe e Olivia, hanno scelto di
annunciare la morte della loro madre in un necrologio. L'autrice
milanese aveva 67 anni.
"Addio Strega - Mia madre - Mia madre era quello - Magia
pura", prosegue il messaggio. Il loro è un riferimento alla
serie di Colloredo pubblicata da Gallucci il cui ultimo volume -
'Addio strega' - era uscito appena un mese fa. Ma, dalla sua
'Eneide in poche parole' alle serie 'Grandissimi' e 'Classicini'
passando per 'Tenetemi stretta' - racconto intimo di travolgente
ironia su come affrontare la malattia - Colloredo è stata
un'autrice estremamente prolifica.
"Da quando ho memoria racconto storie che nessuno mi ha
raccontato, leggo per quanto respiro e posso ricordare un libro
a distanza di anni solo dall'odore delle sue pagine", scriveva
di sé. I suoi libri spaziano tra racconti sui miti, biografie
femminili, raccolte di poesie e progetti speciali rivolti alle
scuole. Il suo primo romanzo lo aveva messo nero su bianco alle
elementari. Da allora non ha più smesso di scrivere.
Aveva scelto di dedicare la propria produzione letteraria ai
più giovani dopo la nascita delle figlie. Prima aveva lavorato
in alcune grandi agenzie di pubblicità milanesi come copywriter,
poi come direttrice creativa e infine nella propria agenzia.
"Carissima amica mia, ho ancora sullo scaffale tutte le più
strane varietà di farine con cui, come due alchimiste
dilettanti, provavamo a inventare tagliatelle senza glutine dai
colori meno invitanti - la ricorda la scrittrice per l'infanzia
Emanuela Nava su Facebook - Però erano buone, buonissime. E
allora c'era tutta la voglia di ridere e raccontarsi le cose più
matte. Da questa mattina sembra che la Terra si sia fermata,
quasi anche il mondo volesse tacere. Allora ti parlo in
silenzio, sono così tante le parole che desidero ancora dirti".
"Era pura gioia, intelligenza, libertà - scrive sui social la
collega e amica Nadia Terranova -. Non esagero nemmeno di un
pochino se dico che senza di lei sarebbe stato per me tutto più
buio. Nessuna come lei era naturale e magica nello scrivere,
perché nessuna come lei aveva dimestichezza con l'invisibile e
la rarità. Era una delle autrici che tenevo stretta come faro,
una di quelle che vent'anni fa mi aveva fatto pensare: ma allora
scrivere per ragazze e ragazzi nel modo in cui dico io si può".
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