Gravemente danneggiata da un
uragano, la Cappella Rothko a Houston restera' chiusa a tempo
indeterminato dopo esser stata restaurata appena tre anni fa in
vista delle celebrazioni per il suo mezzo secolo di vita.
Celebre per i dipinti di Marc Rothko che si tolse la vita prima
di vederli installati, lo spazio ottagonale ha subito pesanti
lesioni al soffitto, alle pareti e, in misura diversa, a tre dei
14 grandi pannelli commissionati all'artista dai collezionisti
John e Dominique de Menil.
Occorrera' ora valutare minuziosamente i danni e fare una
stima delle spese, ha indicato la Cappella, luogo dove da oltre
50 anni si incrociano arte, spiritualita' e impegno per i
diritti umani.
Analisi e preventivi sono stati affidati a Whitten & Proctor
Fine Art Conservation, una delle piu' note ditte di restauro
negli Stati Uniti. Poco distante dall'edificio di Renzo Piano
che ospita la collezione dei de Menil, la Cappella Rothko e i
suoi tesori artistici sono dunque in buone mani: "Sappiamo
adesso che i danni sono riparabili", hanno indicato i
responsabili al sito di notizie sull'arte Hyperallergic.
Con venti da uragano e piogge torrenziali, Houston e' stata
investita all'inizio di luglio dall'uragano Beryl, una violenta
tempesta che ha causato 22 morti nella zona, ma solo ora la
Cappella, meta di oltre centomila visitatori all'anno, ha
annunciato i danni subiti e la chiusura.
Francesi di origine ma emigrati negli Usa durante la Seconda
Guerra Mondiale, i de Menil nel 1964 avevano dato a Rothko piena
licenza creativa e quando l'artista si scontro' con l'architetto
designato, Philip Johnson, i collezionisti passarono la palla a
Howard Barnstone and Eugene Aubry. Rothko si tolse la vita nel
1970 con un'overdose di barbiturici e un'arteria tagliata nel
suo studio di Manhattan senza lasciare un biglietto che
spiegasse i suoi motivi. La Cappella apri' l'anno successivo con
una cerimonia che incluse rappresentanti di diverse fedi
religiose.
All'esterno della Cappella non ci sono solo le grandi tele
dai toni scuri, dal rosso cupo al viola e al nero. Posizionato
su una vasca, c'e anche il Broken Obelisk di Barnett Newman
dedicato a Martin Luther King: i de Menil, oltre ad essere
collezionisti e mecenati erano paladini dei diritti umani nel
mondo e la loro azione a Houston era imperniata sulle battaglie
contro la segregazione razziale. Fondata su una piattaforma di
inclusivita' radicale molto in anticipo sui tempi, la Cappella
opera da sempre all'avanguardia della giustizia sociale. "E'
stata il primo centro ampiamente ecumenico al mondo, un luogo
sacro aperto a tutte le religioni e appartenente a nessuno", ha
scritto la storica dell'arte Susan Barnes nel suo libro An Act
of Faith.
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