La Pinacoteca Nazionale di Bologna
propone dal 16 novembre al 16 febbraio la mostra 'La favola di
Atalanta. Guido Reni e i poeti', a cura di Giulia Iseppi,
Raffaella Morselli e Maria Luisa Pacelli, allestita negli spazi
del Salone degli Incamminati. L'esposizione si inserisce nel
quadro degli studi su Guido Reni, cui sono state dedicate
recenti rassegne allo Städel Museum di Francoforte, alla
Galleria Borghese di Roma e al Museo del Prado di Madrid, che
hanno restituito una nuova prospettiva sulla figura del maestro
del Seicento bolognese. Le opere di Reni alla Pinacoteca di
Bologna dialogheranno con dipinti, incisioni e volumi a stampa
che intendono mettere l'accento sullo stretto rapporto tra i
maestri della pittura felsinea e i letterati dell'epoca, che con
i loro versi resero iconiche le opere di artisti come Guido
Reni, Artemisia Gentileschi, Lavinia Fontana, Agostino e
Ludovico Carracci. Esemplare in questo senso è la 'Strage degli
Innocenti', capolavoro di Guido Reni conservato nella Pinacoteca
di Bologna, cui Giovan Battista Marino dedicò, nella Galeria del
1620, una descrizione poetica destinata a suggellarne la fortuna
già presso i suoi contemporanei.
La mostra ha come obiettivo non solo la restituzione della
lettura d'insieme di un fenomeno culturale importante per la
storia della città, ma anche la diffusione dei risultati degli
studi recenti sull'argomento; senza trascurare la valorizzazione
della collezione della Pinacoteca, simbolo della ricchezza del
patrimonio artistico locale. Nel percorso della rassegna, le
opere dei protagonisti della scena artistica bolognese fra
Cinque e Seicento saranno messe in dialogo con la produzione di
poeti come Andrea Barbazza, Cesare Rinaldi e Giovan Battista
Marino, che dei primi furono contemporanei e amici.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA