La Galleria Nazionale cambia
l'identità della sua immagine e uniforma la sua denominazione
con l'acronimo con cui tutti ormai la indentificano: Gnam. E
siccome La Galleria oltre che Moderna è anche Contemporanea ha
quindi deciso di riappropriarsi di quella C che ha perso nel
tempo. La necessità di affrontare un progetto di rebranding e di
renaming deriva dalla constatazione che il nome attuale 'La
Galleria Nazionale', con il relativo logo, dopo otto anni non
sembra radicato nell'immaginario collettivo: la stampa, gli
studiosi e i cittadini continuano a chiamare il museo Gnam,
memori della sua illustre tradizione. Lo confermano le numerose
citazioni televisive e giornalistiche. Il nome 'La Galleria
Nazionale', inoltre, confonde la Gnam con le altre gallerie
nazionali che brillano nella costellazione MIC.
Occorreva dunque ridisegnare l'identità visiva del museo per
raggiungere un maggiore di comunità, da quella artistica a
quelle del design e dell'architettura, per recuperare la memoria
del passato e intessere un dialogo con le nuove generazioni. La
strategia, come dichiara la direttrice Cristina Mazzantini,
"intende far evolvere il posizionamento storico del museo,
percepito e consolidato come Gnam, verso un'immagine più
giovane, dinamica e aperta alla comunità artistica
internazionale". Esaminate le tante proposte pervenute, la
scelta del gruppo di lavoro nominato a supporto della Direzione
si è orientata verso il ritorno all'acronimo Gnam, come segno
identificativo del museo e della sua collezione. Scegliendo il
progetto creativo di Lorenzo Marini, che ha aggiunto a Gnam la
lettera C di contemporaneo, la Galleria ha voluto affermare una
nuova dimensione, capace di sostenere tutti i suoi valori in una
comunicazione integrata. "
La Galleria", così come appare oggi sul suo sito, diventa
quindi Gnam-C per rilanciare la sua identità visiva in linea con
la direzione impressa dalla direttrice Cristina Mazzantini che,
oltre a valorizzare il patrimonio del museo, intende aprirsi
sempre di più alla nuova creatività contemporanea.
D'altra parte la Galleria Nazionale d'Arte Moderna, istituita
nel 1883, già dal 1939 ha modificato la propria denominazione in
Galleria Nazionale d'Arte Moderna - Arte Contemporanea. Logico
quindi che la Galleria intendesse ora mostrarsi sotto un aspetto
che nel marchio del museo è stato trascurato e che non coincide
con l'obiettivo della nuova direzione che punta a coinvolgere
sempre di più le giovani generazioni.
Insomma, dopo otto anni dall'ultimo rebranding, il logo del
museo si rifà il look per avvicinarsi sempre di più alla
denominazione con cui il pubblico lo identifica. Il disegno di
un nuovo progetto grafico che valorizzi un'immagine più giovane,
dinamica e aperta alla comunità artistica internazionale, è
stato commissionato dal museo a otto studi di architettura,
grafica e design: il progetto prescelto è stato quello di
Lorenzo Marini. In questa prospettiva, Marini ha creato il
logotipo con un carattere tipografico che esprime i due valori
portanti della Gnam: l'autorevolezza e la contemporaneità. Va
rilevato che la lettera "C", diversamente dalle altre, è
realizzata pittoricamente. Il nuovo naming G/N/A/M/C è
rappresentato dal brand storico Gnam, che testimonia la
tradizione, realizzato con un carattere tipografico basico, a
cui si aggiunge una C rossa, artistica, diversa, che permette al
nuovo logotipo di attualizzare con originalità l'identità del
museo. E la "C" rende di per sé il logo dinamico, flessibile e
inclusivo.
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