"Sarà come un fantasy: il film è
ambientato su Marte, anno 2050, perché la Terra non era più in
grado di contenere la popolazione e quindi ci si sposta sul
pianeta rosso". Massimo Boldi ha raccontato così la trama del
film "Un Natale su Marte", atteso nei cinema per le feste di
fine anno, alla seconda serata del Festival della Commedia
Italiana, che si conclude il 13 settembre a Formia.
"Sarò il figlio di Christian De Sica - ha anticipato l'attore
- ma non sarò sottoposto ad alcun trucco in grado di
ringiovanirmi. Sarò io, ma anagraficamente sarò molto più
giovane. Ovviamente non posso spiegare come questo possa essere
possibile, lo si capirà soltanto guardando il film". "Sul set -
ha aggiunto - ci sarà anche Milena Vukotic: sarà una vedova
allegra e cercherà di consolarmi perché pensa, erroneamente, che
siamo coetanei. E' stato strano girare questo film in questo
difficile periodo storico: abbiamo dovuto fare tamponi ogni
cinque giorni per poter essere un po' tranquilli".
Quanto al suo post social sul Covid di qualche fa, che ha
fatto discutere, "mi hanno dato del negazionista - ha detto
Boldi - ma non è vero. Ho scritto quel post perché per il 30/o
compleanno di mia figlia hanno preparato un video che
comprendeva vari ricordi, alcuni anche con mia moglie. Mi è
venuta un po' di malinconia, e mi sono chiesto se fosse
possibile lasciare ai giovani un mondo come quello attuale.
Quale sarebbe il loro futuro? Erano le sei del mattino quando
scrissi di getto quel post, implorando Nostro Signore. Dopo un
paio di giorni ricevetti messaggi di consensi anche dalla
virologa Maria Rita Gismondo, da Vittorio Sgarbi e Red Ronnie".
Poi ha concluso: "Mi reputo critico su tali argomenti perché mi
chiedo cosa succeda in caso di positività asintomatica. Perché
in realtà non è morto nessuno. Vorrei davvero riuscire a capire
questo passaggio. La cosa curiosa e strana è che non si tratta
di una situazione soltanto italiana. Si potrebbe pensare anche a
un pasticcio internazionale, governativo. Forse questa è la
nostra 'terza guerra mondiale' e non ce ne siamo ancora resi
conto".
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