Dopo la condanna dell'Academy e di tanti colleghi a Hollywood, Will Smith si e' scusato con Chris Rock, con le sorelle Williams e con il cast del film che gli ha fatto vincere l'Oscar. "Sono un 'work in progress'. Ho sbagliato e mi sento in imbarazzo. Le mie azioni non sono indicative dell'uomo che vorrei essere", ha detto il 'Principe di Bel Air', definendo lo schiaffo in diretta tv "inaccettabile e senza scuse".
Will rischia grosso: anche se non dovrebbe perdere la statuetta, che del resto non e' stata tolta neanche ai primi due, potrebbe essere sospeso o addirittura espulso dall'Academy come e' toccato a Harvey Weinstein, Roman Polanski e Bill Cosby durante la bufera del #MeToo.
Il nuovo mea culpa rientra nei copioni: le lacrime in diretta mentre accettava il primo Oscar della sua carriera non erano bastate a Hollywood senza l'esplicito "mi scuso" al comico aggredito e alla "famiglia vincente" del tennis mondiale che domenica aveva vissuto una notte indimenticabile, ma per tutte le ragioni sbagliate: "Il mio comportamento ha macchiato un meraviglioso viaggio per tutti noi". "Non sappiamo i particolari di quel che e' successo, ma non perdoniamo che si picchi qualcuno se non per legittima difesa", ha commentato il papà delle Williams, il vero King Richard.
L'Academy intanto ha aperto un'inchiesta e mercoledi' il board dei governatori si riunira' al completo per studiare il caso. Solo perche' Rock non ha sporto denuncia, la polizia di Los Angeles non e' entrata in azione, ma domenica si era pensato di scortare Smith fuori dal Dolby: l'attore era ancora sul palco a ritirare la statuetta mentre già si studiava il da farsi. Ci saranno dunque conseguenze, ma per Smith il verdetto della pubblica opinione e' altrettanto e forse piu' importante del giudizio dei suoi pari. Dopo aver cominciato a 12 anni come rapper (ed esser diventato milionario a 18), per tre decenni Will e' stato una macchina da guerra con incassi al box office da nove miliardi di dollari grazie a un metodico piano a tavolino simile a quello che, come racconta il suo ultimo film, papa' Williams mise a punto per trasformare Venus e Serena in campionesse.
Will, che voleva diventare la star piu' grande del mondo, aveva analizzato dati dei botteghini e formule dei film di maggior successo per diventare quello che e' diventato fino al giorno dell'Oscar. Ora si tratta di salvare una legacy e i progetti in dirittura d'arrivo: tra questi il thriller sulla schiavitu' "Emancipation" che Apple ha comprato per 120 milioni di dollari. Resta l'interrogativo del perche' lo ha fatto: "Le battute su di me fanno parte del lavoro, quella sul problema di salute di Jada e' stata troppo e ho reagito emotivamente", ha spiegato nel mea culpa su Instagram dopo aver ammesso tra le lacrime, sul palcoscenico degli Oscar, che questo per lui "e' un momento complicato". C'e' cosi' chi e' andato a rileggersi il memoir "Will", dato alle stampe l'anno scorso, che rievoca violenze domestiche del padre sulla madre quando era bambino, e chi ha pensato alle recenti tempeste familiari, con l'ammissione del "matrimonio aperto" e la richiesta del figlio Jared di emanciparsi dai genitori dopo il flop di "After Earth", in cui aveva recitato il clan Smith al completo e il ragazzino, allora 15enne, era stato fatto a pezzi dalla critica. "Questa e' la stagione per guarire. E io sono qui per questo", ha detto oggi Jada, nel primo post su Instagram dopo la bufera. (
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