Archiviato Cannes 2023, si guarda alla Mostra del cinema di Venezia che quest'anno celebra un compleanno tondo, 80/a edizione, con l'obiettivo - attraverso il cartellone che sarà presentato il 25 luglio - di presentare il meglio del cinema mondiale disponibile dopo che il festival sulla Croisette ha fatto quest'anno asso pigliatutto di film oltre che di glamour hollywoodiano senza pari. Ma il direttore Alberto Barbera, che da osservatore ovviamente ha frequentato Cannes come ogni anno, è fiducioso nella selezione che comincia proprio in questi giorni a definirsi per preparare la rassegna che si terrà al Lido di Venezia dal 30 agosto al 7 settembre.
I presidenti di giuria sono già stati annunciati - l'americano Damien Chazelle (La La Land) per il concorso che assegnerà il Leone d'oro, la regista francese di origini senegalesi Alice Diop (premiata un anno fa per Saint Omer) per il Premio Venezia Opera Prima Luigi De Laurentiis e il nostro Jonas Carpignano (A Ciambra e A Chiara) per la sezione Orizzonti - come pure la conduttrice delle cerimonie di apertura e chiusura, Caterina Murino. La composizione della giuria di un festival è fondamentale, come sarebbe andata Cannes ad esempio se ci fosse stato un giurato italiano? O se tra i giurati ci fossero stati esponenti meno giovani? La selezione è work in progress, anche se qualche ipotesi comincia a circolare e Barbera promette un film d'apertura di grande appeal.
Le voci danno in ballo un opening al ritmo di rock 'n roll con Sofia Coppola e il suo nuovo film Priscilla, basato sul memoir Elvis and Me, che racconta la storia d'amore tra il re e la moglie Priscilla Presley interpretata da Cailee Spaeny, con Jacob Elordi nei panni di Elvis. O anche Poor Things del regista greco Yorgos Lanthimos con Emma Stone, Marc Ruffalo e Willem Dafoe, adattamento cinematografico del romanzo del 1992 Vita e misteri della prima donna medico d'Inghilterra scritto da Alasdair Gray e grande coproduzione Usa, Uk e Irlanda. La data di uscita l'8 settembre in Usa lo rende titolo da cartellone veneziano.
Con Challangers, ambientato nel mondo del tennis, dovrebbe tornare a Venezia dopo Bones and All, forse fuori concorso, Luca Guadagnino con la sua musa Zendaya in un film con Josh O' Connor (l'ex principe Carlo di The Crown, recente protagonista di La Chimera di Alice Rohrwacher) e Mike Faist di produzione totalmente americana. Altri titoli dati per sicuri sono certamente il nuovo film di Matteo Garrone (era atteso già a Cannes), Io Capitano, il viaggio della speranza di due giovani (Seydou Sarr e Moustapha Fall) che lasciano Dakar per raggiungere la Fortezza Europa, attraverso le insidie del deserto, i pericoli del mare e le ambiguità dell'essere umano.
Altro titolo è Finalmente l'alba di Saverio Costanzo, in cui Lily James interpreta una star di Hollywood degli anni '50 a Cinecittà. E Another End, il nuovo film di Piero Messina, un dramma fantascientifico girato tra Roma e Parigi con un cast internazionale con Gael García Bernal, Renate Reinsve e Bérénice Bejo.
Disponibile per la selezione, magari fuori concorso sarebbe se non altro per la location, Assassinio a Venezia, una nuova indagine dell'Hercule Poirot di Agatha Christie diretto e interpretato da Kenneth Branagh, con la vincitrice dell'Oscar Michelle Yeoh tra i protagonisti. Altro titolone all star è Ferrari di Michael Mann con Adam Driver e Penelope Cruz. Girato pure in Italia e con una uscita programmata su settembre, dunque buonissimo per un lancio da Venezia è anche il biblico The Book of Clarence di Jeymes Samuel, con Omar Sy, LaKeith Stanfield e Benedict Cumberbatch.
Assente da Cannes, Netflix punta al Lido, anche in chiave Oscar: ad esempio potrebbe lanciare il film biografico su Leonard Bernstein, Maestro, diretto e interpretato da Bradley Cooper (con Maya Hawke, Carey Mullighan, Jeremy Strong, Sam Nivola) e quello sulla nuotatrice Diana Nyad con Jodie Foster e Annette Bening, diretto da Elizabeth Chai Vasarhelyi e Jimmy Chin.
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